Lettura
Nicodemo, studioso e maestro della Legge, passato alla storia come l’uomo della notte, incontra Gesù mosso dai miracoli da Lui operati. Uomo dalla fede incerta, gli risulta difficile capire il Signore e, soprattutto, accogliere il dono: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui».
Meditazione
Secondo il libro di Genesi, lo scopo della creazione non è perché l’umanità sia “rivolta verso” il mondo celeste, ma per dominare la terra. E l’essere umano è immagine di Dio non per la sua “anima”, ma per la reciprocità relazionale. Infatti, quando Dio dall’umanità carnale di Adam estrae la donna, un altro “io” nella comune umanità, l’uomo può elevare il canto d’amore e di gioia. Perché la relazione diventa epifania del divino nella storia, luogo in cui esperire il Creatore che si fa compagno di cammino nella brezza pomeridiana del giardino. La morte in croce e la risurrezione di Cristo, la sua presenza dentro e accanto a noi, rendono la storia quotidiana di ognuno il luogo in cui si manifesta la straordinaria presenza di Dio, luogo in cui è possibile riconoscere, sperimentare, gustare la straordinarietà di una compagnia che trasforma la realtà dell’uomo e della donna senza che nulla della loro umanità venga meno. Con l’incarnazione del Figlio di Dio, l’Eterno entra nel tempo e il tempo viene assunto dall’Eterno, perché in Gesù Cristo il tempo raggiunge la sua pienezza: la storia è ormai una freccia puntata decisamente verso l’eternità, perché è lievitata dalla redentrice presenza di Cristo, che è già venuto e ritornerà! Il Verbo di Dio entra nella realtà dell’umanità non quale Dio l’aveva originariamente pensata, ma in tutta la fragilità della “carne”, cioè della natura umana confinata nella regione delle tenebre e del peccato. Il mondo, con le sue contraddizioni e i suoi smarrimenti, è la culla di Dio, che in Cristo rivela la potenza e il fascino di un Amore che si fa “debolezza” per l’umanità. La “novità” di Gesù Cristo è la definitiva rivelazione della storia come tempo di abbraccio con la Parola che viene dall’alto, la cui tenda è per sempre inchiodata con noi nella medesima terra, e i suoi solchi custodiscono il nuovo definitivo futuro, affidato a chiunque crede seriamente che Dio ha tanto amato il mondo.
Preghiera
Ti ringrazio, Padre di misericordia, perché a immagine del Figlio nello Spirito con sapienza tu mi hai creato. Il tuo sguardo d’Amore su di me hai posato e con fiducia a me hai affidato un mondo da custodire, servire e amare.
Agire
Oggi mi impegnerò a vivere i miei doveri quotidiani come una sacra liturgia, come l’ultimo dono da offrire al Creatore.
Meditazione del giorno a cura di monsignorMario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it