di Giuseppe Adernò
ROMA, lunedì, 23 gennaio 2012 (ZENIT.org).- “I giovani sono il futuro del Paese e diventeranno ambasciatori presso le loro famiglie, i loro compagni e amici di questo orrore”. Sono queste la parole del Ministro Francesco Profumo che ha partecipato alla visita di 130 studenti d’Italia ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.
“Bisogna venire qui per comprendere” ha detto il Ministro, sollecitando i docenti a creare esperienze di vero apprendimento attraverso un imparare vedendo, un imparare facendo.
In preparazione alla “giornata della memoria” che avrà il suo focus nell’incontro con il Presidente Napolitano al Quirinale il prossimo 27 gennaio, gli studenti sono invitati a leggere la storia e a comprendere , anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti allo sterminio, quale atrocità ha segnato il nostro secolo, causando una “vera catastrofe nella civiltà umana”
La delegazione siciliana – dodici sono gli studenti “eccellenti” dell’Istituto Parini di Catania che interverranno alla manifestazione romana – si incontrerà con studenti provenienti da ogni parte d’Italia e visiterà giovedì 26 gennaio il ghetto, la sinagoga ed il museo ebraico sulle rive del Tevere. Documenti, oggetti, simboli e riti lasceranno un segno nella loro memoria e diventeranno anch’essi ambasciatori della memoria e araldi dei valori della dignità e della libertà dell’uomo. Girando tra le vie del ghetto osserveranno anche le “pietre d’inciampo” piccole targhe in ottone , opera dell’artista tedesco Gunter Demnig, fissate sui famosi sanpietrini romani, che portano il nome, l’anno di nascita e di deportazione di numerosi ebrei.
In questa settimana in diverse scuole vengono promossi incontri e conferenze, allestite mostre fotografiche, proiettati film e documentari storici per sensibilizzare gli studenti alla giornata della Shoah secondo il Protocollo d’intesa firmato dal Ministro Profumo con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).
La scuola che insegna, istruisce e forma i cittadini di domani, attraverso questa celebrazione che non è una semplice ricorrenza, aiuta i giovani a conoscere il germe dell’intolleranza per impedirne lo sviluppo prima che sia troppo tardi.
Anche questa occasione educativa viene indirizzata ad una migliore crescita della scuola italiana e contribuisce alla formazione della coscienza civica di cittadini liberi e onesti.