Manif Pour Tous: “Sulle unioni civili, Grasso ignora la Costituzione”

Dopo l’intervento del presidente del Senato a favore dei diritti omosessuali, il movimento pro-family ricorda la sentenza della Consulta del 2010

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“È inaudito che Pietro Grasso, dopo una lunga carriera in magistratura, si pronunci su un tema così delicato come quello del rapporto tra famiglia, matrimonio e unioni omosessuali con totale superficialità giuridica”. Lo afferma in un comunicato Filippo Savarese, portavoce de La Manif Pour Tous Italia, commentando le parole pronunciate martedì dal Presidente del Senato al convegno Diritti omosessuali, diversità come valore a Palazzo Madama.

“Il Presidente Grasso – continua Savarese – saluta il ddl Cirinnà sulle unioni civili come la soluzione al presunto problema di eguaglianza formale tra coppie eterosessuali e omosessuali in Italia, eguaglianza che sarebbe addirittura imposta dall’articolo 3 della nostra Costituzione”.

“Purtroppo per il Presidente – aggiunge il portavoce della Manif – con la sentenza 138 del 2010 la Corte Costituzionale ha espressamente escluso che l’ineguale trattamento di queste coppie violi l’articolo 3, poiché, dice la Corte, le unioni omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio, in virtù della (potenziale) finalità procreativa che caratterizza solo quest’ultimo”.

La Manif Pour Tous Italia ribadisce quindi la propria “assoluta contrarietà” al ddl Cirinnà sulle unioni civili, in quanto “vero e proprio matrimonio-bis destinato a scardinare l’intero sistema del diritto di famiglia, a cominciare dal diritto dei bambini di crescere con un papà e una mamma”.

“Il diritto di ciascuno di condividere con chi si preferisce la propria esistenza può e deve essere assicurato dalla legge, ma senza minimamente confondere queste convivenze col matrimonio”, conclude poi Savarese.

 

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ZENIT Staff

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