“Annunciare e condividere la gioia del Vangelo per i cristiani è doveroso e indispensabile, perché è un messaggio di speranza e d’amore che riempie il cuore e la vita intera di ogni uomo”. È quanto emerso ieri sera, all’Auditorium della Conciliazione in Vaticano, durante i lavori del VII Convegno Ecclesiale del Movimento Apostolico, che ha avuto come tema La gioia del Vangelo, sorgente del nuovo umanesimo.
Oltre duemila i convegnisti, provenienti dall’Italia e dall’estero, che al mattino si sono ritrovati in piazza San Pietro, per partecipare all’udienza generale del Santo Padre, che ha rivolto a tutti un paterno augurio.
I lavori del convegno, moderati dal giornalista Raffaele Gaetano, sono stati introdotti da Cesare Rotundo, membro del consiglio direttivo del Movimento Apostolico, che ha letto il messaggio della presidente del sodalizio, dott.ssa Cettina Marraffa. È poi intervenuto l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, pastore della diocesi in cui, nel 1979, è nato il cammino spirituale dell’aggregazione ecclesiale, tramite l’ispiratrice e fondatrice Maria Marino.
Nel rivolgere un saluto alla fondatrice, alla presidente ed a tutti i presenti, mons. Bertolone ha dato una chiave di lettura sul tema del convegno, richiamando la necessità di un’attenta pastorale di testimonianza credibile che sappia raggiungere i lontani, come si sforza di fare il Movimento Apostolico, “un frutto bello della Chiesa meridionale in uscita verso altri continenti”, portando avanti il carisma di “ricordare la Parola del Signore al mondo”.
Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici e presidente della Commissione episcopale della Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ha offerto a tutti una riflessione teologico-pastorale, alla luce dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco, in vista anche del prossimo 5° Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa Italiana che rifletterà a Firenze sul tema: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.
Una riflessione che è stata arricchita anche dalla propria testimonianza missionaria, scaturita da lunghi anni in Brasile, dove ha toccato con mano la necessità di annunciare con la vita il messaggio originale del Vangelo.
Per mons. Santoro, “la Chiesa è la casa della gioia e coloro che sono tristi devono trovare in essa la vera gioia di Cristo”. Una missione gioiosa possibile che richiama ai cristiani la necessità di “uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie, senza “escludere nessuno”. Una missione che non si delega, poiché è necessario per il cristiano condividere i drammi, le gioie e le speranze dell’umanità, avendo sempre come guida l’umanità e la misericordia di Cristo.
Richiamando il dono del carisma del Movimento Aspotolico, mons. Santoro ha evidenziato come “i carismi, frutti e doni dello Spirito, sono al servizio della comunione evangelizzatrice e per il bene comune”, poiché tutti sono chiamati a costruire una Chiesa bella, vera, autentica, viva che sappia mostrare soprattutto che “l’opzione per i poveri, per gli ultimi, è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica”.
“Se la prima motivazione per evangelizzare – ha detto ancora il presule – è l’amore di Gesù che abbiamo ricevuto, l’esperienza di essere salvati da Lui che ci spinge ad amarlo sempre di più, tutti, attraverso il polmone della preghiera, abbiamo bisogno d’implorare ogni giorno la sua grazia, perché apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale”.
Ma “per mantenere vivo l’ardore missionario – per mons. Santoro – occorre una decisa fiducia nello Spirito Santo, perché Egli «viene in aiuto alla nostra debolezza» (Rm 8,26).
“Nella forza dello Spirito Santo – ha evidenziato Santoro – e con la tenerezza della Madre di Dio è possibile un nuovo umanesimo per la nostra vita, trasbordante di gioia per la misericordia del Signore, che ci ama per sempre e ci fa missionari ardenti del suo amore. È questo l’augurio che faccio di cuore a tutto il Movimento Apostolico”.
A chiudere i lavori è stato don Gesualdo De Luca, assistente ecclesiastico regionale del Movimento Apostolico, e docente di antropologia teologica nell’Istituto Teologico Calabro. Nell’esprimere un grazie di cuore ai relatori ed a tutti i presenti, don De Luca ha ricordato quanto il cammino ecclesiale del Movimento Apostolico abbia veramente a cuore l’evangelizzazione, il portare con testimonianza ed amore la “freschezza del Vangelo” nel mondo, anche attraverso i nuovi alfabeti della comunicazione sociale usati dai giovani. E sono stati proprio i giovani, con la gioia visibile dai loro volti, ad offrire in serata a tutti i convegnisti la sacra rappresentazione di Ester il musical, ideata, scritta e musicata da Cettina Marraffa, richiamando la coraggiosa testimonianza di fede di una giovane donna ebrea, divenuta regina in terra straniera, che confessa il valore della libertà di coscienza, di culto e la responsabilità verso il bene comune da parte delle autorità.
Tante anche le autorità istituzionali presenti che, in poche ore, hanno potuto percepire la missione gioiosa del Movimento Apostolico, che vuole “dare una nuova anima al mondo” nella luce e nella forza del Vangelo