Cardinal Vegliò during the presentation of the Francis message for the migrants day.  Holy See press room 1 october 2015

ZENIT

Misericordia e concretezza imprescindibili nell’accoglienza dei migranti

Il cardinale Vegliò commenta il Messaggio del Papa per la prossima Giornata Mondiale del Rifugiato

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L’accoglienza dei migranti e dei rifugiati è principalmente un atto di misericordia. Può sembrare un principio scontato ma non lo è affatto ed è anche per questo motivo che papa Francesco ha scelto per tema della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della Misericordia.

Sul messaggio del Santo Padre inerente tale Giornata Mondiale si è soffermato il presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, il cardinale Antonio Maria Vegliò, intervenendo stamattina presso la Sala Stampa Vaticana.

Il porporato ha illustrato alcuni aspetti salienti del Messaggio e, più in generale della problematica, anche alla luce dell’imminente Anno della Misericordia, durante il quale cadrà la Giornata Mondiale (17 gennaio 2016).

Il risvolto della “crisi umanitaria”, innanzitutto, interpella la sensibilità di tutti, e necessita un “approfondimento della situazione per poter conoscere meglio le cause che producono le migrazioni”; al tempo stesso, però, l’emergenza attuale “non permette che si perda tempo in questo momento, e richiede un’azione immediata”, ha aggiunto il porporato.

Secondo punto rilevato dal Santo Padre e analizzato dal cardinale Vegliò riguarda “la questione dell’identità”, con tutto lo “sforzo interiore” da parte dell’immigrato per “adattarsi al nuovo contesto sociale e culturale” che si uniscono alle inevitabili difficoltà nel “trovare lavoro e un’abitazione”  e nello “stabilirsi bene nel nuovo luogo”.

Il complesso processo di integrazione, quindi, deve evitare i “due estremi” del “ghetto culturale” da un lato e del “nazionalismo estremo e xenofobico” dall’altro.

C’è poi il valore dell’accoglienza, della quale cui il Pontefice prende atto che sia già una realtà, grazie all’esistenza di “istituzioni, associazioni, movimenti, gruppi impegnati, organismi diocesani, nazionali e internazionali”, che positivamente rispondono alla chiamata “profetica” della Chiesa alla sensibilizzazione.

Visto che, però, al tempo stesso, i migranti sono spesso “bersaglio di sospetto e timore”, il Santo Padre non manca di ricordare che, nei loro confronti, “la risposta del Vangelo è la misericordia”.

Dalla misericordia alla “solidarietà”, il salto è immediato e, come sottolinea il Papa, non si limita al “rispetto” e alla “assistenza caritatevole per l’altro” ma comporta anche “la cura di buoni contatti personali e la capacità di superare pregiudizi e paure”, nell’ottica della “cultura dell’incontro”.

I migranti, infatti, sono possono essere ridotti a “statistiche o numeri” ma sono “persone umane, che hanno un volto, una storia reale, una famiglia e concrete esperienze che non vanno trascurate”, ha sottolineato Vegliò.

Il terzo punto affrontato dal Santo Padre nel Messaggio è “la difesa del diritto di ciascuno a vivere con dignità, rimanendo nella propria Patria”. A tal proposito, ha detto il porporato, “pianificando gli investimenti, i singoli imprenditori e le nazioni meglio sviluppate dovrebbero tenere conto degli urgenti bisogni economici dei Paesi emergenti”.

Il cardinale ha poi aggiunto che il suo dicastero sta elaborando un “documento da indirizzare a tutte le Conferenze episcopali”, che riguarderà “aspetti che toccano l’autorità civile sulla gestione delle migrazioni, per cercare di dare una soluzione pratica e concreta a ciò che il Papa ha chiesto”.

Vegliò ha poi annunciato un convegno sui rom entro ottobre, confidando anche di aver imparato ad amare questa cultura e a vincere i suoi pregiudizi, quando poco dopo averlo nominato presidente del Pontificio Consiglio dei Migranti, papa Benedetto XVI gli annunciò di aver convocato in udienza proprio la comunità rom.

In conclusione il porporato ha precisato che il problema dei migranti è di non facile risoluzione, tuttavia, anche nell’accoglienza, servono realismo e proposte concrete come lo è stata quella di papa Francesco di sollecitare parrocchie, monasteri ed istituti. A tal proposito ha stimato che “se tutte le parrocchie europee aprissero le porte almeno 600mila migranti potrebbero essere accolti”.

In conferenza stampa è intervenuto anche il segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale dei Migranti e degli Itineranti, monsignor Joseph Kalathiparambil, secondo il quale il Messaggio per la Giornata Mondiale “ci sprona a riflettere su come possiamo vivere le mutazioni migratorie per trasformarle in opportunità per un’autentica crescita umana, sociale e spirituale ripensando a ciò che si sta facendo a livello politico, pubblico ed ecclesiale per capire come si può migliorare”.

Accanto all’accoglienza, che rimane un “gesto di misericordia cristiano e umano necessario”, è necessario “uno sforzo nella coordinazione e nell’accompagnamento per mettere al centro l’ospite in arrivo”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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