Pontifical College of Theology 'St. Bonaventure' or 'Seraphicum'

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Il cardinale Antonelli spiega la “visibilità dell’Invisibile”

Al Seraphicum di Roma, l’inaugurazione del 112° Anno Accademico della Pontifica Facoltà Teologica “San Bonaventura”

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La Pontificia Facoltà Teologica “San Bonaventura” Seraphicum di Roma da inizio ufficialmente al suo nuovo anno accademico il 10 ottobre 2015, presso la sede in Via del Serafico a pochi passi dalla stazione Laurentina. È l’anno numero 112 per l’università, a partire da quando venne eretta il 24 gennaio 1905 facendosi sede degli Antichi studi Generali dell’ordine dei Frati Minori conventuali.

La figura carismatica di San Francesco e il suo ordine ne sono ad oggi il perno fondamentale intorno a cui ruota una formazione teologica eccellente per i suoi allievi, con una visione cattolica di Dio e del creato approfondita da un metodo scientifico ed erudito tipico della Scuola Francescana.

Il preside fra Domenico Paoletti, che tra qualche mese terminerà il suo mandato, è intervenuto in apertura esprimendo profonde parole di riconoscenza “sento di condividere la gratitudine al Signore per tutti Voi e per la presenza oggi qui del Cardinale Ennio Antonelli…ho avuto la grazia di averlo come mio professore in Assisi 35 anni fa insegnandomi il vero senso forte ed etimologico del verbo insegnare, segnandomi dentro e lasciando una traccia viva e una vera struttura teologica…”.

A seguire il Cardinale Ennio Antonelli ha tenuto una lectio magistralis con tema “Dio nella storia – L’Invisibile si rende realmente visibile”, presentando il suo ultimo lavoro editoriale dal titolo Visibilità dell’Invisibile, Dio con noi nella storia,una indagine teologica sulla presenza di Dio nel corso dei secoli.Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia, incarico di rilievo soprattutto in questo momento storico del Sinodo che ha proprio come tema la Famiglia, ha riportato quanti siano nella nostra realtà i segni che convergono in quello maggiore che è proprio la figura di Gesù.

Il libro si articola in tre parti fondamentali. La prima è quella dell’uomo di fronte a Dio, dove è proprio la vita dei Santi ad essere la più grande manifestazione di Dio stesso, perché ha come cuore la santità. La seconda è quella di Dio salvatore dell’uomo, come esistenza storica del mondo.

I vangeli stessi si fanno documentazione storica per una fede cristiana dove ciò che è importante per essa, è importante anche per la memoria storica. Emerge la personalità globale di Gesù con qualità umane che difficilmente di trovano contemporaneamente in una sola persona, come ad esempio: contemplazione e osservazione, povertà e stile di vita dignitoso, predilezione per i poveri e vicinanza a tutti, pratica del celibato ma santificazione del matrimonio, obbedienza a Dio padre e indipendenza davanti ai potenti, mitezza e indignazione.

La terza e ultima parte invece ha come tema Dio che cammina ancora con gli uomini, con la sua costante presenza all’interno della Chiesa “io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”, Gesù Cristo non è lontano nel passato, non è raggiungibile solo attraverso la limitata documentazione lasciata dai primi discepoli ma ci viene incontro camminando con la Chiesa nel corso dei secoli, rendendosi visibile con i segni che ognuno di noi percepisce soggettivamente. Ogni esistenza ha fenomeni negativi che possono ostacolare la percezione di Gesù, alla fine è una Santa Chiesa dei peccatori ma nulla deve annullare il percorso verso Cristo.

Una cerimonia di apertura importante quanto interessante, con parole di saggezza e di raffinatezza teologica, iniziata con la celebrazione della Santa Messa e conclusasi con la formula di rito pronunciata da fra Maurizio di Paolo, Procuratore Generale dell’Ordine.

Agli studenti, ai frati, agli insegnanti l’augurio per l’inizio di questo nuovo annuale percorso accademico.

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ZENIT Staff

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