L’amore umano è spesso soggetto a calcoli e oggetto di condizioni. L’amore di Dio è, al contrario, smisurato e senza confini. Lo ha detto papa Francesco durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, attingendo alla prima lettura, in cui San Paolo afferma: “ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rom 5,20-21).
Dopo la caduta di Adamo, Dio ha risposto al peccato umano, con un amore dato in abbondanza per mezzo di suo Figlio, che stringendo amicizia con gli uomini, dona loro la salvezza.
“Come dà Dio, in questo caso l’amicizia, la salvezza tutta nostra? Dà come dice che darà a noi quando facciamo un’opera buona: ci darà una misura buona, pigiata, colma, traboccante…”, ha spiegato il Papa.
La stessa parola “abbondanza” nel brano paolino è ripetuta tre volte, assieme al verbo “sovrabbondare” che dà l’idea dell’amore di Dio: “senza misura, tutto se stesso”.
Senza misura è, ad esempio, l’amore del padre misericordioso che “tutti i giorni scruta l’orizzonte per vedere se suo figlio ha deciso di ritornare da lui” (cfr Lc 15,11-32). Il cuore di Dio, infatti, “non è chiuso, è sempre aperto”. E quando finalmente arriviamo, come con il figliol prodigo della parabola, Dio “fa festa, ci abbraccia, ci bacia”.
Dio “non conosce la meschinità”, “dà tutto” e “non è un Dio fermo”; è un “Dio che esce” ed attende costantemente “che noi ci convertiamo”, ha detto il Pontefice.
“Ogni giorno Lui ci cerca, ci sta cercando – ha proseguito -. Come ha già fatto, come già detto, nella Parola della pecora smarrita o della moneta perduta”.
Se è vero che, in cielo si fa più festa per un peccatore che si converte che per cento che rimangono giusti, “non è facile, con i nostri criteri umani”, piccoli e limitati, “capire l’amore di Dio”, ha osservato il Santo Padre.
A questo punto Francesco ha raccontato la storia di una suora della sua diocesi che, a 84 anni, ancora si prendeva cura dei malati, portando loro il sorriso di Dio. Questa religiosa ha avuto “il dono di capire questo mistero, questa sovrabbondanza” dell’amore di Dio, che la maggior parte dei cristiani non colgono.
“È vero, noi sempre abbiamo l’abitudine di misurare le situazioni, le cose con le misure che noi abbiamo: e le nostre misure sono piccole”, ha detto il Papa, invocando infine la grazia dello Spirito Santo perché ci faccia “capire questo amore e avere la voglia di essere abbracciati, baciati con quella misura senza limiti”.