I giovani hanno bisogno di credere nel domani. Oggi, purtroppo, c’è una tendenza a dipingere il mondo a tinte scure, come se fosse irrimediabilmente corrotto. Nell’aria c’è un sentimento di rassegnazione e di pessimismo diffuso, che spinge i ragazzi a considerare la vita una specie di giungla in cui trionfano i più forti.
Molti giovani sono sfiduciati. Non credono più nella famiglia, nella politica, nella religione, nell’amore, nell’onestà, nella lealtà, nella legalità. Alcuni si chiedono: “Perché dovrei comportarmi bene, se tutto il mondo è malato e cattivo? Chi me lo fa fare? E’ meglio essere furbi ed adeguarsi ai tempi”.
Questo tipo di ragionamento rischia di rovinare il futuro delle nuove generazioni, spesso rinchiuse in un guscio di oscurità e di disfattismo autolesionista.
La colpa è anche di alcuni mezzi di comunicazione, che tendono a dare poco spazio al bene, rispetto alle tonnellate di carta di giornale e di servizi televisivi dedicati al male: corruzione, omicidi, violenze e brutalità di ogni genere.
Eppure basterebbe guardarsi intorno per accorgersi che esistono tante bellissime storie e testimonianze di persone comuni, che hanno saputo illuminare il mondo con un semplice gesto d’amore, offerto lungo il cammino della vita quotidiana. Una vita non sempre facile, caratterizzata spesso da cadute, difetti, incertezze, paure e fragilità. Ma che può, ugualmente, rappresentare un esempio significativo per le nuove generazioni.
Basterebbe pensare ai tanti martiri della strage delle Torri Gemelle, che l’11 settembre 2001 si sacrificarono nel tentativo di salvare altre vite umane: vigili del fuoco e poliziotti, inghiottiti dalle macerie. I loro volti sono sconosciuti, ma la loro missione è stata grande. Quel gesto d’amore, disperato e infinito, illumina oggi il cuore di tanti giovani che svolgono lo stesso lavoro, rischiando la vita ogni giorno.
Oltre a questi episodi si potrebbero citare i tanti testimoni silenziosi che, quotidianamente, si impegnano in attività di volontariato di vario genere: dall’assistenza agli anziani o ai malati, fino alla missione in aiuto dei poveri o delle persone senza fissa dimora.
Sono tante le associazioni, i gruppi e i movimenti che operano in questi campi. Ma ce ne sono alcuni che svolgono attività meno conosciute, spesso considerate scomode, e per questa ragione lontane dalla notorietà.
L’esempio più eclatante è quello dei volontari che cercano di offrire un sostegno alla vita nascente. I mezzi di comunicazione tendono ad etichettarli, superficialmente, come “antiabortisti”. In realtà, si tratta di veri e propri angeli che agiscono senza clamore, con grande concretezza.
Oggi sono tante le ragazze-madri abbandonate, nella solitudine della loro disperazione, che non vogliono assolutamente uccidere il bambino che portano in grembo. A volte basterebbe soltanto una mano tesa, una parola di conforto per evitare un gesto che segnerebbe, per sempre, la loro esistenza.
Per questa ragione esistono centri di aiuto alla vita che operano nel silenzio, senza fare rumore, soffrendo anche delle ingiuste critiche di chi vede nella loro attività il rischio di un possibile attentato alla libertà della donna.
Fortunatamente sono tanti i bambini che, oggi, possono sorridere e vedere la luce del sole, grazie alla solidarietà di certi testimoni silenziosi, instancabili avversari del virus dell’indifferenza.
È questo il significato più autentico della vita. Con impegno, con coraggio, con il sudore della propria fronte, chiunque può dare il buon esempio ai giovani. Sono i semplici gesti della nostra giornata che illuminano il mondo, donando speranza al cammino delle nuove generazioni.