“È vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura”. Lo ha sottolineato papa Francesco rivolgendosi alla delegazione dell’“United Bible Societies Relations Committee”, ricevuta in udienza nella mattinata di giovedì 5 ottobre 2017 in Vaticano.
L’organismo delle Società Bibliche Unite (USB o anche “Alleanza Biblica Universale”, ABU) è stato fondato nel 1946 e riunisce 146 società bibliche nazionali. L’obiettivo è promuovere la diffusione della Bibbia attraverso la collaborazione tra cattolici, ortodossi e protestanti.
Nella sua allocuzione, il Pontefice ha incoraggiato i presenti a lasciarsi “ferire” dalla Parola di Dio per “esprimere con la bocca ciò che dal cuore sovrabbonda”. “Dobbiamo — ha detto Francesco — nutrirci alla mensa della Parola tramite la lettura, l’ascolto, lo studio e la testimonianza di vita”.
Riportiamo di seguito il testo completo del discorso di papa Francesco.
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Cari fratelli e sorelle,
«La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo, con amore incorruttibile» (Ef 6,24). Con queste parole di san Paolo, sono lieto di accogliere i membri del Comitato per i Rapporti con le Chiese delle “United Bible Societies” e ringrazio il Cardinale Onaiyekan per la sua presentazione. Da parte mia, formulo il vivo augurio che la grazia dello Spirito Santo sia con voi e con tutti coloro che compiono ogni sforzo per far conoscere il Vangelo, facilitando l’accesso alla Bibbia nelle lingue più diverse e, oggi, attraverso le molteplici forme di comunicazione sociale.
Siamo servitori della Parola di salvezza che non torna al Signore a vuoto. Lasciarsi quindi “ferire” dalla Parola è indispensabile per esprimere con la bocca ciò che dal cuore sovrabbonda. La Parola di Dio, infatti, «penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4,12).
Siamo servitori della Parola di vita eterna, e crediamo che non solo di pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (cfr Mt 4,4). Quindi, con l’aiuto dello Spirito Santo, dobbiamo nutrirci alla mensa della Parola tramite la lettura, l’ascolto, lo studio e la testimonianza di vita. Noi dedichiamo tempo a coloro che amiamo, e qui si tratta di amare Dio, che ci ha voluto parlare e ci offre parole di vita eterna.
Siamo servitori della Parola di riconciliazione, anche tra cristiani, e desideriamo con tutto il cuore che «la parola del Signore corra e sia glorificata» (2 Ts 3,1). È giusto quindi aspettarci un nuovo impulso alla vita spirituale dall’accresciuta venerazione per la Parola di Dio.
Siamo servitori della Parola che è “uscita” da Dio e «si è fatta carne» (Gv 1,14). È vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 23). E lo facciamo in obbedienza al mandato missionario del Signore e con la certezza della sua presenza in mezzo a noi fino alla fine del mondo (cfr Mt 28,20).
Siamo servitori della Parola di verità (cfr Gv 8,32). Siamo convinti che «l’unità voluta da Dio può realizzarsi soltanto nella comune adesione all’integrità del contenuto della fede rivelata. In materia di fede, il compromesso è in contraddizione con Dio che è Verità. Nel Corpo di Cristo, il quale è “via, verità e vita” (Gv 14,6), chi potrebbe ritenere legittima una riconciliazione attuata a prezzo della verità?» (Lett. enc. Ut unum sint,18).
Siamo servitori della Parola di Dio potente che illumina, protegge e difende, guarisce e libera. «La parola di Dio non è incatenata!» (2 Tm 2,9). Per essa molti dei nostri fratelli e sorelle sono in prigione e molti di più hanno versato il loro sangue come testimonianza della loro fede in Gesù Signore.
Camminiamo insieme affinché la parola si diffonda (cfr At 6,7). Preghiamo insieme perché «sia fatta la volontà del Padre» (cfr Mt 6,10). Lavoriamo insieme affinché si compia in noi “ciò che il Signore ha detto (cfr Lc 1,38).
Vi ringrazio, cari fratelli e sorelle, per la vostra visita. Rimaniamo in comunione fraterna e preghiamo gli uni per gli altri. Grazie.
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