Dopo una serie di incontri dedicati al tema dell’ambiente, la Pontificia Accademia delle Scienze (PAS) e la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (PASS) organizzeranno in autunno — più precisamente dal 2 al 4 novembre prossimi — un evento “più olistico” in Vaticano.
Il seminario o “workshop” riunirà sotto il tema “La salute delle persone e la salute del pianeta: la nostra responsabilità” esperti provenienti dai vari campi del sapere, dalla medicina alla salute pubblica, dall’inquinamento atmosferico e marino alla sicurezza alimentare, dalle specie a rischio di estinzione alle energie rinnovabili.
Gli incontri precedenti, così suggerisce un comunicato stampa, non hanno sufficientemente preso in considerazione gli effetti sia diretti che indiretti dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulla salute. Perciò, la nuova iniziativa mira ad incoraggiare “azioni più drastiche” per limitare l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.
Nel corso dei primi due giorni, i partecipanti studieranno l’impatto dell’utilizzo dei combustibili fossili sulla salute. Il terzo ed ultimo giorno sarà dedicato alla ricerca di soluzioni e si concluderà con un appello. Le varie raccomandazioni formulate dagli esperti saranno poi presentate a papa Francesco e ad altri leader mondiali, così afferma la nota.
Tra gli argomenti trattati, il testo menziona quello della combustione di carbone, petrolio, gas e biomassa solida, che “pone in serio pericolo la salute dell’umanità, oltre che essere una minaccia per i sistemi naturali che sostengono la vita”.
“L’inquinamento atmosferico distrugge oltre 100 milioni di tonnellate di raccolti ogni anno. I danni alla salute umana e all’ambiente causati dall’inquinamento atmosferico sono già stati valutati in trilioni di dollari l’anno”, così si legge sul sito della PAS.
“Per la nostra sopravvivenza dipendiamo interamente dal mondo vivente (biodiversità)”, prosegue la nota, che di cui sono costituiti gli ecosistemi nei quali ci siamo evoluti e che rendono possibile la nostra vita”, sottolinea il testo, che aggiunge che “due terzi della popolazione mondiale dipende dalle piante per curarsi e il restante terzo deriva o derivava da esse circa un quarto delle proprie sostanze medicinali”.
La Santa Sede è anche preoccupata per l’acidificazione e la deossigenazione degli oceani, che compromettono seriamente “la barriera corallina, la pesca e l’acquacoltura, che forniscono alimenti a circa 4 miliardi di persone”. (pdm)
Inquinamento / Pixabay CC0 - terimakasih0, Public Domain
Pontificia Accademia delle Scienze: l’impatto climatico sulla nostra salute
L’organismo organizzerà dal 2 al 4 novembre prossimi un workshop con esperti provenienti dai vari campi del sapere