Daily meditation on the Gospel

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Io vi mando — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 14 Luglio 2017, Feria della XIV Settimana del Tempo Ordinario

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Lettura
Giacobbe, che aveva rubato la primogenitura, ha sperimentato sulla sua carne quanto costava essere depositario della benedizione di Dio, e quale alto prezzo occorresse pagare per conservarlo. Nella pausa meditativa gustiamo la parola di Dio: “Giacobbe, non temere, io scenderò con te in Egitto. Laggiù io farò di te una grande nazione”. La sofferenza non è solo un male, è un momento di maturazione e di crescita, sicuri che Dio rimane con noi. Gesù nel Vangelo premunisce i suoi apostoli contro le prove che li attendono.
Meditazione
La debolezza della Chiesa fa contrasto con la forza del mondo. Prima di noi Cristo, l’ha sperimentata nella sua persona. Il Signore non vuole che i suoi si facciano illusioni di nessun genere. Le parole “io vi mando”, poste all’inizio del testo, vogliono mettere in luce proprio questo aspetto di protezione da parte di Gesù buon pastore. La fedeltà a Cristo mette i discepoli in contrasto anche con i parenti e i connazionali che non vogliono accogliere l’annuncio del Vangelo: “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome” (10,22). Il discepolo, quando è perseguitato, deve perseverare fino alla fine. Non c’è alternativa per essere salvati. Il Vangelo impegna a tempo pieno e per sempre. La perseveranza deriva dalla certezza che il Padre non ci lascerà soli, ma ci donerà il suo Spirito per illuminarci e istruirci e camminare con noi. Gesù non promette ai suoi missionari il successo e il prestigio, ma prospetta loro un destino di sofferenza e di persecuzione. Essi non devono preoccuparsi di fronte alle aggressioni, ma attendere e avere fiducia nell’azione di Dio. Il discepolo è chiamato a percorrere la strada della testimonianza nella sofferenza, prendendo come modello Gesù, il crocifisso risorto. Tutte le volte che la Chiesa si è rivestita di potenza, si è allontanata dallo spirito del fondatore e ha inaridito le sorgenti della sua azione. Un discepolo di Cristo è testimone – come il Maestro – di povertà, di semplicità, di unità e insieme di coraggio, di chiarezza di posizioni in tutte le circostanze, e di denuncia ferma di ogni ingiustizia: “prudenti come i serpenti, e semplici come le colombe”.
Preghiera
O Signore, anche a me tu ripeti: “Non temere, farò grandi cose con te”! Ma per poter andare nel tuo nome ho bisogno di restare unito a te e, per andare incontro agli altri e dare testimonianza di te, devo uscire da me stesso e vincere la paura che imbriglia le preziose energie e le risorse creative che tu mi doni. Sostieni con la tua grazia, o Dio, e fa’ che io sappia guardare con coraggio e con passione agli orizzonti immensi che tu mi poni dinanzi.
Agire
Invocherò oggi il dono dello Spirito Santo per poter vedere con occhi nuovi la mia vita, e trasmettere in casa e nel mio ambiente la gioia di vivere il Vangelo.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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