Daily meditation on the Gospel

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Mio Signore e mio Dio — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Lunedì 3 Luglio 2017, S. Tommaso Apostolo, Festa

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Lettura
San Paolo utilizza le immagini della costruzione e della casa per parlare della Chiesa, dove ci sono tutti, ebrei e pagani: nessuno è più straniero e nemmeno ospite, e tutti sono concittadini dei “santi” e membri della famiglia dei figli di Dio. La Chiesa è pensata come un corpo organico, in continua crescita. Essa poggia sull’opera degli apostoli e dei profeti ed ha come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. Il brano del Vangelo presenta due scene di straordinaria potenza e attualità. Dal dubbio di fede di Tommaso il giorno di Pasqua, alla più bella professione di fede nel Risorto otto giorni dopo.
Meditazione
Nella festa di san Tommaso, il Vangelo ci parla dell’incontro di Gesù risorto con l’apostolo che voleva vedere per credere. Tommaso non ha creduto alla testimonianza degli altri Apostoli che gli dicevano: “Abbiamo visto il Signore”, e pone delle condizioni. Vuole vedere e toccare i segni nelle mani, nei piedi e nel costato! Non crede nel Gesù glorioso, distinto dal Gesù suo Maestro che ha sofferto in croce. Noi chiamiamo Tommaso il miscredente eppure, poco prima della Passione, aveva affermato: «Andiamo anche noi a morire con lui» (Gv 11,16). Il dubbio di Tommaso lascia anche emergere la difficoltà di credere nella Risurrezione. Trascorsa l’intera settimana, accetta di riunirsi con gli altri apostoli nel Cenacolo, per la riunione “domenicale” della comunità. Ciò che impressiona è la bontà di Gesù, che non condanna ma accetta la sfida di Tommaso e dice: “Metti la mano nel mio fianco!”. Tommaso, che esclama: «Mio Signore e mio Dio», è stato il primo dei discepoli a fare la confessione più alta della divinità di Cristo dopo la risurrezione. Il risorto glorioso è il crocifisso torturato, è lo stesso Gesù che visse su questa terra e che ora nel suo corpo ha i segni della sua Passione. Per riconoscere e adorare il Risorto, Tommaso ha dovuto mettere il dito nelle piaghe e la mano nel fianco di Cristo. Chiediamoci: come possiamo percorrere la via di Tommaso? Papa Francesco afferma: «Bisogna uscire da noi stessi e andare sulle strade dell’uomo per scoprire che le piaghe di Gesù che sono visibili ancora oggi sul corpo di tutti quei fratelli che hanno fame, sete, sono nudi, umiliati, schiavi, che si trovano in carcere e in ospedale. E proprio toccando queste piaghe, accarezzandole, è possibile adorare il Dio vivo in mezzo a noi» (3 luglio 2013).
Preghiera
Signore, ti ringrazio perché recentemente mi hai riproposto al femminile l’esperienza di Tommaso in Madre Teresa. Innamorata di Cristo ha vissuto concretamente questo amore, con la vicinanza ai più poveri tra i poveri. Fa’ che trascinato dal suo esempio, anche per me, Cristo e l’uomo, soprattutto quello ferito, siano la via della Chiesa.
Agire
Per vivere la beatitudine del Vangelo: “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno”, oggi reciterò il Credo Apostolico e compirò un’opera di Misericordia.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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