Dal pianto all'abbraccio

Meditazione quotidiana sulla parola di Dio

Share this Entry

Lettura

Troppo a lungo si è pensato a Maria di Magdala come a una prostituta, ma in nessun testo biblico risulta che fosse tale. Sappiamo soltanto che è stata liberata da sette demoni. Di Maria di Magdala si parla diffusamente, anche se solo per accenni, in tutti i quattro Vangeli, i quali concordano nel dire che al Golgota sotto la Croce di Gesù c’era anche lei, la Madre Maria e il discepolo amato.

Meditazione

Maria va con sollecitudine al sepolcro mentre è ancora buio, vede la pietra ribaltata e perciò corre ad avvisare Pietro e gli altri. Il sepolcro è vuoto, Maria è afferrata da paura, sgomento e profondo dolore. Trovare e onorare Gesù morto le avrebbe permesso ancora di piangerlo. Ma ora tutto è finito: dell’essere amato non è rimasta traccia. L’uomo di tutti i tempi, che urta contro il mistero, si ritrova in Maria di Magdala. È il naufragio della ragione, è il venir meno di tutte le sicurezze. Maria, diversamente da Pietro e dal discepolo amato, non ha il coraggio di entrare nel buio di quel mistero di morte, sta all’esterno quasi a volersi illudere che Lui c’è ancora. E l’unica cosa che può fare è piangere. Il pianto di Maria di fronte alla morte dell’amato Maestro ci ricorda un altro pianto, di cui parla l’evangelista Giovanni: quello di Gesù al sepolcro dell’amico Lazzaro. Ma qui non si tratta di una momentanea esplosione di lacrime, perché… Maria piangeva: il verbo all’imperfetto indica un’azione continuata e prolungata nel tempo, un pianto ininterrotto che nasce dal senso di appartenenza, dalla profonda coscienza di essere in relazione ad una persona amata che, ad un certo momento, viene meno. Ma quando trova il coraggio di sbilanciarsi e di entrare nel mistero di morte che le faceva paura, riceve il Vangelo della risurrezione. Tutto è crollato e non le resta niente, solo il vuoto. Ma adesso, in quel vuoto, ci sono due angeli. Ecco il Vangelo! È come se l’evangelista ci dicesse: “guarda che anche nel tuo pianto e nel tuo vuoto, quando tutto crolla dentro di te e intorno a te, quando non hai nessun sostegno, se hai il coraggio di entrare nel vuoto del tuo cuore, ci sarà un Vangelo per te…”. Un uomo, una donna, un giardino: nel libro di Genesi indica la morte dell’amore. Un uomo, una donna, un giardino: nel Cantico dei Cantici indica la forza e la passione dell’amore. Un uomo, una donna, un giardino: nel Vangelo di Giovanni indica il trionfo dell’Amore e l’abbraccio della Vita.

Preghiera:

Anima mia, non piangere il tuo Signore ti chiama, non cercarlo nella tomba della morte. Lui ti aspetta nel giardino della vita. Corri da Lui, aggrappati a Lui e il suo Vangelo come un fiore al tuo amore affiderà.

Agire:

Oggi proverò a sbarazzarmi delle mie zavorre interiori per “abbracciare Gesù”, asciugando le lacrime di chi vedo sofferente.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione