Daily meditation on the Gospel

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Un uomo di nome Nicodemo — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Lunedì 24 aprile 2017 – della II Settimana di Pasqua, Feria

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Lettura
«Il tempo della Pasqua e della salvezza dei primogeniti era considerato inizio dell’anno. Cosa significa ciò sul piano mistico? Che anche per noi il sacrificio della vera Pasqua segna l’inizio della vita eterna. L’anno poi è il simbolo del mondo, perché è come il circolo che, nel suo girare, ritorna costantemente su se stesso senza trovare termine in nessun punto» (da una Omelia sulla Pasqua di un antico autore).
Meditazione
Il colloquio fra Gesù e Nicodemo deve coinvolgerci; non possiamo estraniarci da esso mantenendo una certa neutralità, perché in fondo tutti noi siamo Nicodemo. Questi, infatti, riceve da Cristo un annuncio che gli cambia la vita: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito». Essere nel mondo da battezzati non è indifferente: significa assumersi di fronte a Dio la responsabilità di come questo mondo funziona, risolvendo e non eludendo i problemi. La vita quotidiana ci offre molte occasioni per metterci di fronte a questa responsabilità, ma solo il Battesimo ci dona la grazia per conformare questo mondo a Cristo. Purtroppo, il fatto di essere battezzati è spesso dato per scontato o, nel peggiore dei casi dimenticato. Non siamo abituati a considerare come fondamentale il fatto che siamo rinati dall’alto e dallo Spirito, e così spesso ci comportiamo come se fossimo autonomi anziché legati da un patto di collaborazione con Dio. In realtà, noi dovremmo vivere riscoprendo tutti i giorni e tutto il giorno il dono del nostro Battesimo, perché la Chiesa lo ha preso tremendamente sul serio. Essa genera i suoi figli facendoli rinascere dall’acqua e dallo Spirito, conferendo a ciascuno di essi un atto di nascita e un documento di identità speciali. «Pensando a questo, possiamo subito vedere alcune conseguenze. La prima è che Dio non è più molto lontano per noi… una seconda conseguenza è che noi non ci facciamo cristiani. (…) Divenire cristiani, in un certo senso è “passivo”: io non mi faccio Cristiano, ma Dio mi fa un suo uomo… Un terzo elemento [è che] essere battezzati non è mai un atto solitario di “me”, ma è sempre … un essere in unità e solidarietà con tutto il corpo di Cristo» (Benedetto XVI). Abituiamoci a non abituarci al dono del Battesimo, impegnandoci a valorizzarlo ogni giorno.
Preghiera
Dio onnipotente ed eterno, che ci dài il privilegio di chiamarti Padre, fa’ crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso.
Agire
Cominciamo la nostra giornata rileggendo e meditando sulle promesse battesimali.
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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