“Nell’ultimo periodo, su scala mondiale, senza eccezione per il continente europeo”, la libertà religiosa per i cristiani viene costantemente minata. Lo rileva mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, nel corso di un intervento che ha tenuto oggi, 30 marzo 2017, all’Università Cattolica di Milano sul tema “La Santa Sede e la difesa del diritto alla libertà religiosa da Pio XI a Francesco”.
La relazione del presule è inserita nel convegno “Dalla Cristiada alle sfide dell’attualità. Il cammino della libertà religiosa” organizzato dall’Ateneo e dall’Universidad Panamericana. Egli ha sottolineato “un preoccupante peggioramento delle condizioni” della libertà religiosa anche in Europa, “che in diversi casi ha raggiunto il grado di una persecuzione aperta, in cui sempre più spesso i cristiani sono le prime vittime, benché non le sole”.
Se spesso a discriminare sono Stati “autoritari e non democratici”, talvolta ciò avviene anche in Paesi “di antica tradizione democratica”, dove ormai “la dimensione religiosa tende ad essere vista con un certo sospetto, sia a causa delle problematiche inerenti al contesto multiculturale sia per l’affermarsi ideologico di una visione secolarista, secondo cui le religioni rappresenterebbero una forma di ‘sotto-cultura’, portatrici di un passato da superare”.
Di qui la necessità – ha proseguito mons. Gallagher – di ricordare che “è un merito storico e sofferto del Cristianesimo avere contribuito a creare, nella separazione tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio, la possibilità di sviluppo di uno Stato laico”. Con quest’ultima affermazione il presule intende non “uno Stato totalmente avulso dalla religione, o peggio ancora” uno “Stato agnostico”, ma “uno Stato che, consapevole del valore del riferimento religioso per i suoi cittadini, garantisce a ciascuno il diritto di vivere secondo la propria coscienza la dimensione religiosa”.
L’Europa, culla del Cristianesimo, è oggi luogo di intolleranza. “A titolo informativo – spiega mons. Gallagher – solo nel biennio 2014-2015, l’Osservatorio per l’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa ha ricevuto circa 1.700 segnalazioni di casi di intolleranza e di discriminazione contro i cristiani nel vecchio continente”. Si tratta di un fenomeno – ha continuato – “che sta attirando un’attenzione crescente anche in ambito internazionale”.
Si pone in questo senso la risoluzione intitolata “Combattere l’intolleranza e la discriminazione in Europa, in particolare verso i Cristiani”, che l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha approvato nel gennaio 2015, nella quale “si invitano gli Stati membri a prendere adeguate misure per assicurare che ad ogni persona in Europa sia accordata la protezione effettiva della libertà di religione”.
Tuttavia emerge una contraddizione – rileva il segretario vaticano – per cui si chiede “la libertà per tutti” ma, in nome di quella stessa libertà, viene negata “ad alcuni gruppi, specialmente a quelli religiosi”. Di qui l’appello alle istituzioni a “contrastare ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento religioso e, in prospettiva positiva, promuovere e proteggere la libertà religiosa allo stesso modo e con tutti gli strumenti impiegati per la difesa di ogni altro diritto fondamentale”.
Il presule sottolinea inoltre il momento di “grave crisi internazionale” che sta attraversando il mondo, una situazione che non si era più vista “dalla fine del secondo conflitto mondiale”. Dinanzi alle “sfide epocali” che si affacciano all’orizzonte, sembrano però “affievoliti” nella coscienza di molti i “valori portanti dell’umanesimo cristiano”. Pertanto mons. Gallagher invita a guardarsi dal rischio “di chiuderci in noi stessi, di cedere a quella ‘globalizzazione dell’indifferenza’ tante volte denunciata da Papa Francesco”.
[a cura di Federico Cenci]
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Mons. Gallagher: "Cresce l'intolleranza verso i cristiani, anche in Europa"
La denuncia del segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati giunge nel corso di un convegno all’Università Cattolica di Milano