Alle ore 11.30 di questa mattina, presso l’Aula “Giovanni Paolo II” della Sala Stampa della Santa Sede, in Via della Conciliazione 54, ha luogo una Conferenza Stampa di presentazione del Direttorio per la Catechesi redatto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Intervengono: S.E. Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; S.E. Mons. Octavio Ruiz Arenas, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; S.E. Mons. Franz-Peter Tebartz-van Elst, Delegato per la Catechesi del medesimo Pontificio Consiglio.
Intervento di S.E. Mons. Franz-Peter Tebartz-van Elst
Dopo la presentazione da parte del Presidente e del Segretario dei contenuti e delle linee guida del nuovo Direttorio, vorrei infine indicare brevemente alcuni aspetti che sono importanti per lavorare con il nuovo documento in questi tempi. Mi sembra che ci siano sette punti sui quali dobbiamo riflettere.
1. Il nuovo Direttorio è molto attento ai segni dei tempi e cerca di interpretarli alla luce del Vangelo – come dice la Costituzione pastorale del Concilio Vaticano II, Gaudium et spes. Infatti questi sono le principali sfide di una cultura digitale, il contesto della trasmissione della fede nella famiglia nella sua composizione intergenerazionale. Inoltre, il nuovo Direttorio presta grande attenzione a tutte le questioni relative alla crisi ecologica e, per quanto riguarda la catechesi, fa riferimento all´Enciclica papale Laudato Si´. In questa considerazione dei segni dei tempi, c´è un orientamento del Direttorio che non assume una posizione unilaterale e indifferenziata da una parte, ma aiuta a considerare opportunità e limiti in modo adeguato. Tale riflessione crea la motivazione per agire appropriatamente in un corrispondente campo di apprendimento catechetico.
2. In questo contesto, il nuovo Direttorio per la catechesi dà più coraggio al contenuto della fede. Basato sulla Lettera Apostolica di Papa Francesco Evangelii gaudium, il kerygma non è quindi inteso in senso stretto come una fede racchiusa in alcune frasi, ma come una testimonianza che crea nuove testimonianze.
3. In riferimento all´Esortazione Apostolica Evangelii nuntiandi dell’anno 1975 e in gran parte ispirato dal documento Evangelii gaudium, il nuovo Direttorio sottolinea l´importanza della catechesi come parte indispensabile per un più ampio processo di evangelizzazione. Anche in questo senso il Direttorio attuale è continuità e innovazione allo stesso tempo. Sottolineando le responsabilità specifiche per la catechesi – dal vescovo come primo catechista della sua diocesi ai nonni – la catechesi non può essere delegata ma è l’essenza più intima di tutte le forme e i modi di predicare la fede.
4. Come il precedente Direttorio dell’anno 1997, l’attuale documento orienta il processo di qualsiasi catechesi basato sul catecumenato come via originale di iniziazione cristiana. Soprattutto sotto le attuali sfide di una pastorale missionaria, il catecumenato sta diventando un paradigma nel contenuto e nella struttura per insegnare e interiorizzare la fede personalmente. È così che cresce il possesso di un´identità cristiana ed ecclesiale.
5. A partire dalla Lettera Apostolica Amoris laetitia il nuovo Direttorio promuove anche lo sviluppo di un catecumenato-matrimonio in questo senso in analogia al processo di iniziazione, per enfatizzare la fase preparatoria del matrimonio nel suo significato catechistico.
6. Più dei precedenti Direttorii del 1971 e del 1997, l´attuale documento sottolinea un´idea centrale della Lettera Apostolica Evangelii gaudium. In essa Papa Francesco parla espressamente dell´importanza della via pulchritudinis come punto di partenza centrale per l´evangelizzazione in epoca postmoderna. Questa delinea la comprensione che la bellezza non deve essere fraintesa come estetismo, ma piuttosto – sulle orme di Papa Benedetto XVI – che la verità è bella e la bellezza è vera.
7. La grande aspettativa del nuovo Direttorio per la catechesi – specialmente nei paesi anglosassoni e dell’Europa sud e est, negli Stati Uniti e nell’America-nord e sud, in Africa e in Asia – mostra che la catechesi ha bisogno dello scambio di Chiese nel mondo. Il grande impegno di molte Chiese locali nello sviluppo dei propri Direttorii diocesani per la catechesi acquisirà nuova ispirazione e motivazione dal nuovo documento. Questa è la mia esperienza derivata dalle molteplici conferenze sulla catechesi a cui ho potuto partecipare negli ultimi anni nelle varie Chiese locali e dalle considerazioni che molte persone mi hanno espresso, insieme alla loro grande aspettativa e gioia per il nuovo documento.