Conclusa, nella Basilica Vaticana, la celebrazione della Santa Messa nella Solennità dell’Epifania del Signore, alle ore 12 il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Prima dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Celebriamo la solennità dell’Epifania, nel ricordo dei Magi venuti dall’Oriente a Betlemme, seguendo la stella, per far visita al neonato Messia.
Alla fine del racconto evangelico, si dice che i Magi «avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese» (v. 12). Per un’altra strada. Questi sapienti, provenienti da regioni lontane, dopo aver viaggiato molto, trovano colui che desideravano conoscere, dopo averlo a lungo cercato, sicuramente anche con fatiche e peripezie. E quando finalmente giungono alla loro meta, si prostrano davanti al Bambino, lo adorano, gli offrono i loro doni preziosi. Dopo di che si rimettono in cammino senza indugio per tornare nella loro terra. Ma quell’incontro con il Bambino li ha cambiati. L’ incontro con Gesù non trattiene i Magi, anzi, infonde in loro una nuova spinta per ritornare al loro paese, per raccontare ciò che hanno visto e la gioia che hanno provato. In questo c’è una dimostrazione dello stile di Dio, del suo modo di manifestarsi nella storia. L’esperienza di Dio non ci blocca, ma ci libera; non ci imprigiona, ma ci rimette in cammino, ci riconsegna ai luoghi consueti della nostra esistenza. I luoghi sono e saranno gli stessi, ma noi, dopo l’incontro con Gesù, non siamo quelli di prima. L’incontro con Gesù ci cambia, ci trasforma.
L’evangelista Matteo sottolinea che i Magi fecero ritorno «per un’altra strada» (v. 12). Essi sono condotti a cambiare strada dall’avvertimento dell’angelo, per non imbattersi in Erode e nelle sue trame di potere. Ogni esperienza di incontro con Gesù ci induce ad intraprendere vie diverse, perché da Lui proviene una forza buona che risana il cuore e ci distacca dal male. C’è una dinamica sapiente tra continuità e novità: si ritorna “al proprio paese”, ma “per un’altra via”. Questo indica che siamo noi a dover cambiare, a trasformare il nostro modo di vivere pur nell’ambiente di sempre, a modificare i criteri di giudizio sulla realtà che ci circonda.
Ecco la differenza tra il vero Dio e gli idoli traditori, come il denaro, il potere, il successo…; tra Dio e quanti promettono di darti questi idoli, come i maghi, i cartomanti, i fattucchieri. La differenza è che gli idoli ci legano a sé, ci rendono idoli-dipendenti, e noi ci impossessiamo di loro. Il vero Dio non ci trattiene né si lascia trattenere da noi: ci apre vie di novità e di libertà, perché Lui è Padre che è sempre con noi per farci crescere. Se tu incontri Gesù, se tu hai un incontro spirituale con Gesù, ricordati: devi tornare agli stessi luoghi di sempre, ma per un’altra via, con un altro stile. È così, è lo Spirito Santo, che Gesù ci dà, che ci cambia il cuore. Chiediamo alla Vergine Santa che possiamo diventare testimoni di Cristo là dove siamo, con una vita nuova, trasformata dal suo amore.
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Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
rivolgo un pensiero particolare ai fratelli delle Chiese Orientali, cattoliche e ortodosse, molti dei quali celebrano domani il Natale del Signore. Per essi e per le loro comunità auguriamo la luce e la pace di Cristo Salvatore. Facciamo un applauso ai nostri fratelli ortodossi e cattolici delle Chiese Orientali.
Nel giorno dell’Epifania si celebra la Giornata Mondiale dell’Infanzia Missionaria. È la festa dei bambini e dei ragazzi missionari che vivono la chiamata universale alla santità aiutando i loro coetanei più bisognosi, mediante la preghiera e i gesti di condivisione. Preghiamo per loro.
Rivolgo il mio cordiale benvenuto a tutti voi, romani e pellegrini. Tra questi, saluto in particolare quelli venuti dalla Corea del Sud e gli studenti dell’istituto francescano “Siena College” di New York; come pure il gruppo missionario di Biassono e i fedeli di Ferrara. Un saluto speciale va a quanti danno vita al corteo storico-folcloristico, ispirato alle tradizioni dell’Epifania e dedicato quest’anno al territorio di Allumiere e della Valle del Mignone. E lo estendo anche al corteo dei Magi in numerose città e villaggi della Polonia. Mi piace salutare tante espressioni popolari legate alla festa di oggi – penso alla Spagna, all’America Latina, alla Germania –, usanze che vanno mantenute nel loro genuino significato cristiano. A tutti auguro una buona festa. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
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Secondo la Gendarmeria Vaticana erano presenti in Piazza San Pietro alla recita dell’Angelus 50.000 fedeli.