Angelus (30/06/2019) - Foto © Servizio Fotografico - Vatican Media

"La festa dell’Assunzione di Maria è un richiamo per tutti noi"

Le parole del Papa alla recita dell’Angelus

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Alle ore 12 di oggi [15 agosto 2019], il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
Prima dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nel Vangelo di oggi, solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, la Vergine Santa prega dicendo: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,46- 47).
Guardiamo ai verbi di questa preghiera: magnifica ed esulta. Due verbi: “magnifica” ed “esulta”. Si esulta quando accade una cosa così bella che non basta gioire dentro, nell’animo, ma si vuole esprimere la felicità con tutto il corpo: allora si esulta. Maria esulta a motivo di Dio. Chissà se anche a noi è capitato di esultare per il Signore: esultiamo per un risultato ottenuto, per una bella notizia, ma oggi Maria ci insegna a esultare in Dio. Perché? Perché Lui – Dio – fa «grandi cose» (cfr v. 49).
Le grandi cose sono richiamate dall’altro verbo: magnificare. “L’anima mia magnifica”. Magnificare. Infatti magnificare significa esaltare una realtà per la sua grandezza, per la sua bellezza… Maria esalta la grandezza del Signore, lo loda dicendo che Lui è davvero grande. Nella vita è importante cercare cose grandi, altrimenti ci si perde dietro a tante piccolezze. Maria ci dimostra che, se vogliamo che la nostra vita sia felice, al primo posto va messo Dio, perché Lui solo è grande. Quante volte, invece, viviamo inseguendo cose di poco conto: pregiudizi, rancori, rivalità, invidie, illusioni, beni materiali superflui… Quante meschinità nella vita! Lo sappiamo. Maria oggi invita ad alzare lo sguardo alle «grandi cose» che il Signore ha compiuto in lei.
Anche in noi, in ognuno di noi, il Signore fa tante grandi cose. Bisogna riconoscerle ed esultare, magnificare Dio, per queste grandi cose. Sono le «grandi cose» che festeggiamo oggi. Maria è assunta in cielo: piccola e umile, riceve per prima la gloria più alta. Lei, che è una creatura umana, una di noi, raggiunge l’eternità in anima e corpo. E lì ci aspetta, come una madre aspetta che i figli tornino a casa. Infatti il popolo di Dio la invoca come “porta del cielo”. Noi siamo in cammino, pellegrini verso la casa di lassù. Oggi guardiamo a Maria e vediamo il traguardo. Vediamo che una creatura è stata assunta alla gloria di Gesù Cristo risorto, e quella creatura non poteva essere che lei, la Madre del Redentore. Vediamo che nel paradiso, insieme a Cristo, il Nuovo Adamo, c’è anche lei, Maria, la nuova Eva, e questo ci dà conforto e speranza nel nostro pellegrinaggio quaggiù.
La festa dell’Assunzione di Maria è un richiamo per tutti noi, specialmente per quanti sono afflitti da dubbi e tristezze, e vivono con lo sguardo rivolto in basso, non riescono ad alzare lo sguardo. Guardiamo in alto, il cielo è aperto; non incute timore, non è più distante, perché sulla soglia del cielo c’è una madre che ci attende ed è nostra madre. Ci ama, ci sorride e ci soccorre con premura. Come ogni madre vuole il meglio per i suoi figli e ci dice: “Voi siete preziosi agli occhi di Dio; non siete fatti per i piccoli appagamenti del mondo, ma per le grandi gioie del cielo”. Sì, perché Dio è gioia, non noia. Dio è gioia. Lasciamoci prendere per mano dalla Madonna. Ogni volta che prendiamo in mano il Rosario e la preghiamo facciamo un passo avanti verso la grande meta della vita. Lasciamoci attirare dalla bellezza vera, non facciamoci risucchiare dalle piccolezze della vita, ma scegliamo la grandezza del cielo.
La Vergine Santa, Porta del cielo, ci aiuti a guardare ogni giorno con fiducia e gioia là, dove è la nostra vera casa, dove è lei, che come madre ci aspetta.
*
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
esprimo la mia vicinanza alle popolazioni di diversi Paesi dell’Asia meridionale, duramente colpite dalle piogge monsoniche. Prego per le vittime e gli sfollati, per tutte le famiglie senzatetto. Il Signore dia forza a loro e a quanti li soccorrono.
Oggi a Czestochowa, in Polonia, sono radunati tanti pellegrini per festeggiare la Vergine Assunta e per ricordare il centenario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Polonia. Invio il mio saluto a quanti sono riuniti ai piedi della Madonna Nera e li esorto a pregare per tutta la Chiesa. E saluto anche i polacchi qui presenti!
Rivolgo un cordiale saluto a voi, pellegrini italiani e di vari Paesi. In particolare, saluto la Famiglia Missionaria Donum Dei, la Union Seglar de San Antonio Maria Claret, il gruppo venezuelano dei “Festeros de San Vicente” venuto in bicicletta da Valencia, e i giovani di Novoli impegnati in un campo-scuola.
E ora vi chiedo di accompagnare con la preghiera questo gesto: benedirò un gran numero di Rosari destinati ai fratelli della Siria. Per iniziativa dell’Associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre” sono state realizzate circa seimila corone del Rosario; li hanno fatti le Suore carmelitane, a Betlemme. Oggi, in questa grande festa di Maria, io le benedico, e poi saranno distribuite alle comunità cattoliche in Siria come segno della mia vicinanza, specialmente per le famiglie che hanno perso qualcuno a causa della guerra. La preghiera fatta con fede è potente! Continuiamo a pregare il Rosario per la pace in Medio Oriente e nel mondo intero. Facciamo la benedizione, pregando prima l’Ave Maria. [Recita Ave Maria] Benedizione
E a tutti voi auguro una buona Festa dell’Assunta. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!

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ZENIT Staff

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