Udienza del Santo Padre alla Curia Romana © Servizio Fotografico-L'Osservatore Romano

Curia romana: Il processo di riforma

Aprile 2013 – 10 aprile 2018 (A cura del Consiglio di Cardinali)

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Sono trascorsi cinque anni da quando papa Francesco annunciò la volontà di costituire un “Consiglio di Cardinali”, cui, al fine primario di consigliarlo nel governo della Chiesa universale, assegnava anche il compito di “studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana”. A tale riguardo, dopo avere ottenuto e studiato relazioni, analisi e proposte giunte dai Dicasteri della Curia romana, dagli Episcopati e anche da competenti nella materia, il Consiglio si dispone ora a consegnare al Santo Padre un primo testo organico di proposte in vista della preparazione di una nuova Costituzione Apostolica sulla Curia romana.
Volgendo uno sguardo retrospettivo a quanto compiuto sino ad oggi, il medesimo Consiglio considera pure il fatto, che seguendo un principio di gradualità, dal Papa altre volte richiamato, non poche attuazioni per la suddetta riforma ci sono già state, come si potrà desumere dall’elenco conclusivo. Da esse non sarà difficile dedurre alcune scelte di principio. La stessa proposta, che il Consiglio ora consegna al Papa per tutte le considerazioni che egli riterrà necessarie, opportune ed utili, non si presenta come una realtà tutta da scoprire, ma come un insieme sistemico dei principi che sono alla base della riforma stessa, con prospettive di completamento. Al modo di sintesi e illustrazione di quanto sopra, si elencano le seguenti tappe più significative.
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La costituzione di un Consiglio dei Cardinali (Consilium Cardinalium Summo Pontifici) stabilita primariamente per consigliare il Papa nel governo della Chiesa universale e sui altri temi relativi e anche con il compito specifico di proporre la revisione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus è stata annunciata il 13 aprile 2013 con un Comunicato della Segreteria di Stato:
Il Santo Padre Francesco, riprendendo un suggerimento emerso nel corso delle Congregazioni Generali precedenti il Conclave, ha costituito un gruppo di Cardinali per consigliarLo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana. Tale gruppo è costituito da:
– Card. Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano;
– Card. Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo emerito di Santiago de Chile (Cile);
– Card. Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India);
– Card. Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Germania);
– Card. Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo);
– Card. Sean Patrick O’Malley, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Boston (U.S.A.);
– Card. George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia);
– Card. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), con funzione di coordinatore;
– S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, con funzione di segretario.
La prima riunione collettiva del gruppo è stata fissata per i giorni 1 – 3 ottobre 2013; Sua Santità è tuttavia sin d’ora in contatto con i menzionati Cardinali. Il successivo 28 settembre è firmato il Chirografo costitutivo del medesimo Consiglio:
Tra i suggerimenti emersi nel corso delle Congregazioni Generali di Cardinali precedenti al Conclave, figurava la convenienza di istituire un ristretto gruppo di Membri dell’Episcopato, provenienti dalle diverse parti del mondo, che il Santo Padre potesse consultare, singolarmente o in forma collettiva, su questioni particolari. Una volta eletto alla Sede romana, ho avuto occasione di riflettere più volte su questo argomento, ritenendo che una tale iniziativa sarebbe stata di notevole aiuto per svolgere il ministero pastorale di Successore di Pietro che i fratelli Cardinali avevano voluto affidarmi. Per questo motivo, il 13 aprile scorso ho annunciato la costituzione del menzionato gruppo, indicando, in pari tempo, i nominativi di coloro che erano stati chiamati a farne parte.
Ora, dopo matura riflessione, ritengo opportuno che tale gruppo, mediante il presente Chirografo, sia istituito come un «Consiglio di Cardinali», con il compito di aiutarmi nel governo della Chiesa universale e di studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana. Esso sarà composto dalle medesime persone precedentemente indicate, le quali potranno essere interpellate, sia come Consiglio sia singolarmente, sulle questioni che di volta in volta riterrò degne di attenzione. Detto Consiglio, che rispetto al numero dei componenti mi riservo di configurare nel modo che risulterà più adeguato, sarà un’ulteriore espressione della comunione episcopale e dell’ausilio al munus petrinum che l’Episcopato sparso per il mondo può offrire.
Dato a Roma, presso San Pietro il 28 settembre dell’anno 2013, primodi Pontificato.
FRANCESCO
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La prima riunione del «Consiglio di Cardinali» si è svolta il martedì 1 ottobre 2013 nella Biblioteca Privata del Palazzo Apostolico. Tutte le successive si sono sempre tenute in Vaticano, ma presso la Sala al piano terra della Domus Sanctae Marthae. Prima di queste riunioni i membri del Consiglio hanno tenuto due incontri preliminari, il 28 e 30 settembre 2013. All’iniziale gruppo di 8 membri componenti il Consiglio a partire dal 1° luglio 2014 è stato aggiunto il Cardinale Segretario di Stato P. Parolin. Le Sessioni del Consiglio di Cardinali, dal 1 ottobre 2013 al 25 aprile 2018, sono state 24 per un totale di 139 riunioni ufficiali.
Già prima dell’avvio ufficiale dei lavori i membri del Consiglio hanno avuto la possibilità di studiare circa cento dossier, di diversa ampiezza e di varia provenienza. Uno dei componenti il Consiglio, in particolare, e su mandato del Papa ha raccolto dai Prefetti delle Congregazioni e dagli altri Capi Dicastero della Santa Sede i suggerimenti e le indicazioni dagli stessi ritenuti necessari o utili per il lavoro di riforma della Curia romana. A questo ampio materiale si sono aggiunti i dossier messi a punto dagli altri Cardinali componenti il gruppo. Fin dal principio tutta la documentazione è condivisa fra i sigg. Cardinali via posta diplomatica ed anche per corrispondenza elettronica.
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I principi-guida per il lavoro di riforma della Curia sono quelli fino ad ora già pubblicamente indicati dal Papa nei suoi diversi interventi, soprattutto nei Discorsi alla Curia romana nella prossimità della Natività del Signore:
1. 21 dicembre 2013: professionalità; servizio al Papa e ai Vescovi, alla Chiesa universale e alle Chiese particolari; santità della vita.
2. 22 dicembre 2014: la Curia un corpo dinamico, che non può vivere senza nutrirsi e senza curarsi.
Come la Chiesa, anche la Curia non può vivere senza avere un rapporto vitale, personale, autentico e saldo con Cristo. Sull’esempio dei Padri del deserto che facevano il “catalogo” delle malattie”, sono menzionate alcune probabili “malattie curiali”, che indeboliscono il servizio al Signore. Si tratta della malattia:
a) del sentirsi “immortale”, “immune” o addirittura “indispensabile”, trascurando i necessari e abituali controlli;
b) dell’eccessiva operosità;
c) dell’«impietrimento» mentale e spirituale;
d) dell’eccessiva pianificazione e del funzionalismo;
e) del cattivo coordinamento;
f) dell’alzheimer spirituale, ossia la dimenticanza della propria storia di salvezza;
g) della rivalità e della vanagloria;
h) della schizofrenia esistenziale;
i) della doppia vita;
l) delle chiacchiere, delle mormorazioni e dei pettegolezzi;
m) di divinizzare/corteggiare i superiori;
n) dell’indifferenza verso gli altri;
o) della «faccia funerea», ossia del trattare gli altri – soprattutto quelli ritenuti inferiori – con rigidità, durezza e arroganza;
p) di chi colma un vuoto esistenziale nel cuore accumulando beni materiali;
q) dei circoli chiusi;
r) del profitto mondano e degli esibizionismi.
3. 21 dicembre 2015: le malattie e perfino gli scandali – sottolineati nel discorso del 2014 – non potranno nascondere, però, l’efficienza dei servizi, che la Curia romana con fatica, con responsabilità, con impegno e dedizione rende al Papa e a tutta la Chiesa, e questa è una vera consolazione. Da qui, pure nel contesto dell’Anno della Misericordia, l’indicazione di un non esaustivo “catalogo delle virtù necessarie” per chi presta servizio in Curia:
a) missionarietà e pastoralità;
b) idoneità e sagacia;
c) spiritualità e umanità;
d) esemplarità e fedeltà;
e) razionalità e amabilità;
f) innocuità e determinazione;
g) onestà e maturità;
h) rispettosità e umiltà;
i) “doviziosità” e attenzione;
l) impavidità e prontezza;
m) affidabilità e sobrietà.
4. 22 dicembre 2016: la riforma della Curia romana è spiegata alla luce dell’antico adagio che illustra la dinamica degli Esercizi Spirituali nel metodo ignaziano: deformata reformare, reformata conformare, conformata confirmare e confirmata transformare. Essa sarà efficace solo se attuata con uomini “rinnovati” e non semplicemente con “nuovi” uomini, ossia rinnovati spiritualmente, umanamente e professionalmente, unendo alla formazione permanente una conversione/purificazione permanente.
I criteri indicati per la riforma sono principalmente dodici: individualità; pastoralità; missionarietà; razionalità; funzionalità; modernità; sobrietà; sussidiarietà; sinodalità; cattolicità; professionalità; gradualità.
5. 21 dicembre 2017: universalità del servizio della Curia derivante e collegato alla cattolicità del ministero petrino; stile «diaconale» di quanti operano nella Curia romana.
La Curia romana: a) nel rapporto con le Nazioni; b) con le Chiese particolari, le Chiese Orientali e il dialogo ecumenico.
A questi interventi del Papa si uniscono:
1. il Saluto ai Cardinali riuniti per il Concistoro (12 febbraio 2015) in cui si dichiara che la meta della riforma della Curia romana è quella di «favorire maggiore armonia nel lavoro dei vari Dicasteri e Uffici, al fine di realizzare una più efficace collaborazione in quell’assoluta trasparenza che edifica l’autentica sinodalità e la collegialità». Il Papa aggiunge: «La riforma non è fine a sé stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti. La riforma, auspicata vivamente dalla maggioranza dei Cardinali nell’ambito delle Congregazioni generali prima del Conclave, dovrà perfezionare ancora di più l’identità della stessa Curia Romana, ossia quella di coadiuvare il Successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo».
2. il Discorso in commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi (17 ottobre 2015) sulla sinodalità quale dimensione costitutiva della Chiesa e più adeguata cornice interpretativa per comprendere lo stesso ministero gerarchico.
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Alla luce dei principi-guida indicati dal Papa, per il prosieguo dei suoi lavori il Consiglio di Cardinali ha pure individuato un principio ispiratore e tre particolari criteri: Il principio ispiratore è quello espresso dal Papa nella esortazione apostolica Evangelii gaudium (24 novembre 2013), soprattutto nel primo capitolo dedicato alla trasformazione missionaria della Chiesa e in particolare il n. 27: “Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa… perché diventi un canale adeguato per la evangelizzazione del mondo attuale”. Riguardo ai criteri, sono stati individuati i seguenti:
1. della tradizione, anzitutto, ch’è il principio della fedeltà alla storia e della continuità col passato. Secondo questo principio sarebbe fuorviante immaginare una riforma della Curia romana che stravolga il suo tradizionale impianto. Nella Curia romana, difatti, ci sono Dicasteri che riguardano azioni fondamentali dell’agire ecclesiale; altri riguardano le persone e gli stati di vita nella Chiesa. Tutto ciò deve necessariamente essere conservato anche se, come per ogni struttura di servizio, ha sempre bisogno di una sorta di manutenzione.
2. dell’aggiornamento (come direbbe san Giovanni XXIII). A questo criterio s’ispirano, ad esempio: a) il Dicastero per la comunicazione, indicato dal Papa stesso come un test per la riforma della Curia romana (cf. Discorso del 4 maggio 2017, dove Francesco spiega pure che «questo nuovo sistema comunicativo nasce dall’esigenza della cosiddetta “convergenza digitale”»;
b) i due organismi economici del Consiglio e della Segreteria per l’Economia espressione della rinnovata consapevolezza della Chiesa quanto alla «responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi. In special modo, la gestione dei settori economico e finanziario della Santa Sede è intimamente legata alla sua specifica missione, non solo al servizio del ministero universale del Santo Padre, ma anche in relazione al bene comune, nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona umana» (prologo della Lettera m.p. Fidelis dispensator et prudens).
3. Del coordinamento. A tal fine si è fatto ricorso a un criterio di «semplificazione», ch’è poi quello che ha pure suggerito l’accorpamento di alcuni precedenti Dicasteri.
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Principali interventi normativi nel processo di riforma della Curia romana:
1. Con il Chirografo del 24 giugno 2013 è stata eretta la Pontificia Commissione Referente sull’Istituto per le Opere di Religione, per conoscere in modo più approfondito la sua posizione giuridica e permettere una sua migliore «armonizzazione» con «la missione universale della Sede Apostolica». Il tutto per «consentire ai principi del Vangelo di permeare anche le attività di natura economica e finanziaria» e per raggiungere una completa e riconosciuta trasparenza nel suo operato.
2. Con il Motu Proprio dell’11 luglio 2013 si è provveduto a delineare la giurisdizione degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano in materia penale.
3. Con il Chirografo del 18 luglio 2013 si è istituita la COSEA (Pontificia commissione referente di studio e di indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa), con il compito di studiare, di analizzare e di raccogliere informazioni, in cooperazione con il Consiglio dei Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede.
4. Con il Motu Proprio dell’8 agosto 2013 è stato istituito il Comitato di Sicurezza Finanziaria della Santa Sede, per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa. Il tutto per portare lo IOR e tutto il sistema economico vaticano all’adottamento regolare e all’adempimento completo, con impegno e diligenza, di tutte le leggi standard internazionali sulla trasparenza finanziaria.
5. Con il Motu Proprio del 15 novembre 2013 è stata consolidata l’Autorità di Informazione Finanziaria (A.I.F.), istituita da Benedetto XVI con Motu Proprio del 30 dicembre 2010 per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario.
6. Con il Motu Proprio del 24 febbraio 2014 (Fidelis dispensator et prudens) sono state erette la Segreteria per l’Economia e il Consiglio per l’Economia, in sostituzione del Consiglio dei 15 Cardinali, con il compito di armonizzare le politiche di controllo riguardo alla gestione economica della Santa Sede e della Città del Vaticano.
7. Con lo stesso Motu proprio (Fidelis dispensator et prudens) del 24 febbraio 2014 è stato eretto l’Ufficio del Revisore Generale (URG), quale nuovo ente della Santa Sede incaricato di compiere la revisione (audit) dei Dicasteri della Curia Romana, delle istituzioni collegate alla Santa Sede – o che fanno riferimento ad essa – e delle amministrazioni del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
8. Con Chirografo del 22 marzo 2014 è stata istituita la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori per «promuovere la tutela della dignità dei minori e degli adulti vulnerabili, attraverso le forme e le modalità, consone alla natura della Chiesa, che si ritengano più opportune».
9. Con il Motu Proprio dell’8 luglio 2014 è stata trasferita la Sezione Ordinaria dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica alla Segreteria per l’Economia.
10. Il 22 febbraio 2015 sono stati approvati gli Statuti dei nuovi Organismi Economici.
11. Con il Motu Proprio del 27 giugno 2015 è stata eretta la Segreteria per la Comunicazione con il compito di «rispondere all’attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività» e anche di ristrutturare complessivamente, attraverso un processo di riorganizzazione e di accorpamento, «tutte le realtà che, in diversi modi, fino ad oggi, si sono occupate della comunicazione», al fine di «rispondere sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa».
12. Con i due Motu Proprio del 15 agosto 2015 si è provveduto alla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio: Mitis et misericors Iesus, nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali; Mitis Iudex Dominus Iesus, nel Codice di Diritto Canonico.
13. Con il Motu Proprio del 4 giugno 2016 (Come una madre amorevole) si è voluto prevenire alla negligenza dei Vescovi nell’esercizio del loro ufficio, in particolare relativamente ai casi di abusi sessuali compiuti su minori e adulti vulnerabili.
14. Con il Motu Proprio del 4 luglio 2016 (I beni temporali), seguendo come regola di massima importanza che gli organismi di vigilanza siano separati da quelli vigilati, sono stati meglio delineati i rispettivi ambiti di competenza della Segreteria per l’Economia e dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.
15. Con il Motu Proprio del 15 agosto 2016 (Sedula Mater) è stato costituito il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, richiamando anzitutto la finalità pastorale generale del ministero petrino: «Ci adoperiamo prontamente a disporre ogni cosa perché le ricchezze di Cristo Gesù si riversino appropriatamente e con profusione tra i fedeli».
16. Con il Motu Proprio del 17 agosto 2016 (Humanam progressionem) è stato costituito il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, affinché lo sviluppo si attui «mediante la cura per i beni incommensurabili della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato». In questo Dicastero confluiranno, dal 1°gennaio 2017, quattro Pontifici Consigli: Giustizia e Pace, Cor Unum, Pastorale dei migranti e Operatori sanitari. Il Papa ha riservato a se stesso e ad tempus la guida della Sezione per la pastorale dei migranti e rifugiati del nuovo Dicastero.
17. Il 6 settembre 2016 è promulgato lo Statuto della Segreteria per la Comunicazione.
18. Il 18 ottobre 2016 è approvato lo Statuto della Pontificia Accademia per la Vita.
19. Con il Motu Proprio Maiorem hac dilectionem dell’11 luglio 2017 è istituita nella prassi della Congregazione delle Cause dei Santi circa l’iter di beatificazione e canonizzazione una nuova fattispecie (l’offerta della vita), distinta dalle fattispecie sul martirio e sulla eroicità delle virtù.
20. Con il Motu Proprio Sanctuarium in Ecclesia dell’11 febbraio 2017 si trasferiscono al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione le competenze sui Santuari.
21. Con il Motu Proprio Magnum Principium del 3 settembre 2017 è modificato il can 838 del CIC riguardante la prassi della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti nella competenza circa le traduzioni dei libri liturgici e gli adattamenti più profondi, tra i quali possono annoverarsi anche eventuali nuovi testi da inserire in essi, stabiliti e approvati dalle Conferenze Episcopali.
22. Con il Motu Proprio Summa familiae cura dell’8 settembre 2017 si istituisce il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.
23. Il 21 novembre 2017 è stata costituita la Terza Sezione della Segreteria di Stato con la denominazione di Sezione per il Personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, rafforzando l’attuale ufficio del Delegato per le Rappresentanze Pontificie.
24. Con il Motu Proprio Imparare a congedarsi del 12 febbraio 2018 si regola la rinuncia, a motivo dell’età, dei titolari di alcuni uffici di nomina pontificia.
25. Il 10 aprile 2018 è approvato lo Statuto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

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ZENIT Staff

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