Conferenza Stampa del card. Parolin e del Ministro Lavrov 22/08/2017, capture, mid.ru/en

Conferenza Stampa del card. Parolin e del Ministro Lavrov 22/08/2017, capture, mid.ru/en

Il card. Parolin a Mosca: cercare "soluzioni giuste e durature per i conflitti" nel mondo

Conferenza stampa con il ministro Lavrov — Testo completo

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Il cardinale segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, ha annunciato un accordo firmato a Mosca con la Federazione russa sui visti e ha espresso “l’auspicio che siano ricercate le soluzioni giuste e durature per i conflitti che affliggono, in particolare, il Medio Oriente, l’Ucraina, e varie altre regioni del mondo”. Parolin ha espresso anche la preoccupazione comune della Russia e della Santa Sede per i cristiani perseguitati nel mondo.
Il porporato è intervenuto ad una conferenza stampa con il Ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov, dopo un incontro di un’ora e mezza questa mattina, martedì 22 agosto 2017, nella capitale russa.
Parolin ha esternato la sua soddisfazione per l’accordo tra la Santa Sede e il Governo della Federazione Russa “circa l’esenzione dei visti per i titolari dei passaporti diplomatici” firmato poco prima.
Il segretario di Stato ha espresso anche la preoccupazione del Papa non solo per le relazioni bilaterali ma anche per le situazioni di conflitto nel mondo, in particolare l’Ucraina, il Medio Oriente e anche il Venezuela. Una domanda dei giornalisti presenti in sala ha toccato proprio questo tema: il cardinale e già nunzio apostolico a Caracas ritiene che il ruolo della Russia possa essere importante in vista di una soluzione politica negoziata.
“Tra le tematiche su cui la Santa Sede e la Federazione Russa trovano punti di convergenza, anche se con approcci differenti, va menzionata innanzitutto la forte preoccupazione per la situazione dei cristiani in alcuni Paesi del Medio Oriente e del continente africano, come anche in alcune altre regioni del mondo”, ha dichiarato il card. Parolin.
Il “numero 2” vaticano ha insistito anche sul rispetto della libertà religiosa. “La Santa Sede — ha detto Parolin — nutre la costante preoccupazione perché sia preservata la libertà religiosa in qualsiasi Stato e in qualsiasi situazione politica.”
Il cardinale Parolin compie una visita “storica” in Russia dal 21 al 24 agosto. Domani, mercoledì 23 agosto 2017, incontrerà a Sochi il presidente Vladimir Putin.
Il suo programma pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede prevede anche un incontro con il patriarca russo ortodosso Cirillo.
Ieri, lunedì 21 agosto 2017, Parolin ha incontrato il metropolita Hilarion, presidente del dipartimento delle Relazioni ecclesiastiche esterne del patriarcato.
Di seguito l’intervento completo del card. Parolin pubblicato dalla Sala Stampa Vaticana dopo la conferenza stampa di Mosca. Il video è disponibile su questo sito russo.
AB
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Dichiarazione tenuta dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, alla conferenza stampa a Mosca, 22 agosto 2017

Signor Ministro, Signore e Signori,
Abbiamo appena terminato la prima, intensa, parte dei nostri colloqui con il Signor Ministro Sergiey Lavrov, attraverso la cui persona esprimo il mio ringraziamento alle Autorità russe per l’invito e per la cordiale accoglienza nel Paese.
Sono venuto a Mosca per farmi interprete presso i miei interlocutori – oggi il Ministro Lavrov e domani il Presidente della Federazione russa, Vladimir Putin –, della sollecitudine di Papa Francesco sia per la situazione bilaterale tra la Santa Sede e la Federazione Russa che per le questioni e le preoccupazioni nell’ambito internazionale.
Nei rapporti bilaterali, abbiamo condiviso la soddisfazione circa gli sviluppi in vari campi, a cominciare da quello dei frequenti contatti a livello degli alti rappresentanti di entrambe le Parti, e proseguendo con la rassegna delle esperienze positive nell’ambito degli scambi culturali e della collaborazione tra gli istituti scientifici e medici. Va da sé che è stata confermata da ambo le Parti l’intenzione di continuare anche nel futuro a tessere i contatti in tutti i summenzionati ambiti. A testimoniare e confermare tale intenzione è stata anche la firma dell’Accordo tra la Segreteria di Stato della Santa Sede e il Governo della Federazione Russa circa l’esenzione dei visti per i titolari dei passaporti diplomatici, a cui abbiamo presenziato poco fa insieme al Ministro Lavrov.
Evidentemente, il colloquio ha offerto l’occasione per discutere anche alcune questioni concrete riguardanti la vita della Chiesa cattolica nella Federazione Russa, tra cui quelle difficoltà che ancora permangono circa i permessi di soggiorno lavorativo, per il personale religioso non russo, e la restituzione di alcune chiese che si rendono necessarie per la cura pastorale dei cattolici nel Paese, trovando nell’Interlocutore ampia attenzione alla soluzione di questi problemi e la volontà di seguirli.
Nel campo delle questioni di interesse internazionale ho innanzitutto ribadito l’auspicio che siano ricercate le soluzioni giuste e durature per i conflitti che affliggono, in particolare, il Medio Oriente, l’Ucraina, e varie altre regioni del mondo. Se, in tali drammatiche situazioni la Santa Sede è più direttamente attiva nello sforzo di promuovere le iniziative volte ad alleviare le sofferenze delle popolazioni, allo stesso tempo esprime il chiaro appello a far prevalere il bene comune, e principalmente la giustizia, la legalità, la verità dei fatti e l’astensione dalla manipolazione di essi, l’incolumità e le dignitose condizioni di vita delle popolazioni civili. La Santa Sede, mentre non intende e non può identificarsi con alcuna delle posizioni politiche, richiama il dovere di attenersi rigorosamente ai grandi principi del diritto internazionale, il cui rispetto è imprescindibile sia per proteggere l’ordine e la pace mondiale, sia per il recupero di una sana atmosfera di rispetto reciproco nelle relazioni internazionali.
Tra le tematiche su cui la Santa Sede e la Federazione Russa trovano punti di convergenza, anche se con approcci differenti, va menzionata innanzitutto la forte preoccupazione per la situazione dei cristiani in alcuni Paesi del Medio Oriente e del continente africano, come anche in alcune altre regioni del mondo. A questo riguardo, la Santa Sede nutre la costante preoccupazione perché sia preservata la libertà religiosa in qualsiasi Stato e in qualsiasi situazione politica.
Penso che potremo riprendere queste ed altre tematiche anche nel prosieguo dell’incontro odierno.

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Anita Bourdin

Journaliste française accréditée près le Saint-Siège depuis 1995. Rédactrice en chef de fr.zenit.org. Elle a lancé le service français Zenit en janvier 1999. Master en journalisme (Bruxelles). Maîtrise en lettres classiques (Paris). Habilitation au doctorat en théologie biblique (Rome). Correspondante à Rome de Radio Espérance.

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