Daily meditation on the Gospel

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Grande è il Servo — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Martedì 25 Luglio 2017, San Giacomo, Apostolo, Festa

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Lettura
«Noi abbiamo un tesoro in vasi di creta». Questa frase sconvolge la nostra vita, perché aiuta a renderci conto che tutto ciò che siamo e che facciamo, non è opera nostra ma del Signore. Sappiamo di essere vasi che possono andare in mille pezzi, ma abbiamo la consapevolezza di portare dentro di noi un tesoro preziosissimo: il messaggio del Vangelo e la potenza della parola di Gesù. Nella festa dell’apostolo Giacomo, il Vangelo ci presenta Gesù come vero educatore: gli apostoli fraintendono ancora la sua figura di Re-Messia, perciò il Maestro li chiama a sé e dà loro una grande lezione di vita.
Meditazione
«Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore», questa è la risposta che Gesù dà alla mamma che desidera che i suoi figli siedano uno alla destra e l’altro alla sinistra del Signore. Il desiderio di potere, di prestigio, di fama, si aggira intorno a noi, come si aggirava intorno ai discepoli. A chi non piacerebbe sedere in un posto d’onore accanto a Gesù? Segno dell’incomprensione è il fatto che essi non erano capaci di comprendere che Gesù parlava di un’altra realtà, che non aveva niente a che vedere con la gloria, la fama, la posizione. Davanti alla richiesta avanzata, tutti gli altri rivelano di essere caduti nello stesso errore, perché “si sdegnarono” per  invidia. Questo succede anche a noi; chi non vuole i primi posti, o essere lodato, o stimato? Gesù, dice il Vangelo, “li chiama a sé”; come fa oggi con noi, e spiega la vera natura della sua missione. Egli è venuto per servire e dare la vita. La stessa logica la deve avere il discepolo, e dice: «chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore». Papa Francesco ricorda che “abbiamo perso la capacita di piangere”, per dire che nella realtà di oggi, non prestiamo più attenzione alle persone che ci sono vicine, e siamo indifferenti alla condizione dell’altro. Farsi vicino, servitore, questa è la pratica cristiana. Nella prima comunità si vede la testimonianza dei cristiani: “erano uniti, pregavano e avevano ogni cosa in comune” (cfr. At 2,42-46). E oggi, che possiamo dire di noi cristiani? La nostra azione non deve essere fatta per avere grandi risonanze ma, al contrario, dev’essere semplice, sobria, in un servizio umile e costante verso i fratelli. Gli apostoli capiranno questo messaggio il giorno di Pentecoste. È lo Spirito che fa comprendere che, se non si spende la vita per Cristo e per i fratelli, non si trova la vera felicità.
Preghiera
Signore, liberami dalla vanità della lode e del prestigio, e fa’ che impari a prestare attenzione ai miei fratelli e a servirli con cuore semplice, fiducioso nella tua Provvidenza, consapevole che l’opera di bene non è mia, e che io sono solo uno strumento della tua infinita bontà.
Agire
Con l’aiuto del Signore, osserverò la realtà intorno a me con uno sguardo attento, per accorgermi del mio prossimo e servirlo secondo le sue necessità.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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