Domani, martedì 25 luglio 2017, ricorre il cinquantesimo anniversario della storica visita del beato papa Paolo VI al Fanar, cioè alla sede del patriarcato ecumenico di Costantinopoli ad Istanbul, e all’allora patriarca Atenagora.
Nell’occasione, l’attuale patriarca ecumenico Bartolomeo I ha firmato l’editoriale pubblicato sulla prima pagina de “L’Osservatore Romano” di domani sotto il titolo “Unire ciò che è diviso”.
Nella sua riflessione, Bartolomeo rammenta sia le parole pronunciate da Giovanni Battista Montini al Fanar, il quale disse “stiamo scoprendo sempre più l’identità profonda della nostra fede, mentre i punti sui quali ancora siamo in disaccordo non ci devono impedire di comprendere questa profonda unità”, sia quelle di Atenagora, che ricordò l’obiettivo principale della visita, “di unire ciò che è diviso, con mutue azioni ecclesiastiche, ovunque ciò sia possibile”.
L’attuale patriarca ecumenico definisce i due capi religiosi, che nel 1964 a Gerusalemme avevano già tolto insieme le reciproche scomuniche che dal 1054 pesavano su entrambe le Chiese, “grandi visionari”.
“Anche se le loro iniziative non hanno avuto un grande impatto sui media, restano però delle rivoluzionarie pietre miliari per lo sviluppo del cristianesimo”, prosegue Bartolomeo.
Anzi, ciò che poteva sembrare “solo un piccolo passo nella storia del mondo, alla fine si è rivelato un balzo da gigante nella storia della Chiesa”, scrive il patriarca, che sottolinea “l’eccezionale importanza degli straordinari gesti tra papa Paolo VI e il patriarca Atenagora”.
“In un tempo in cui le persone e le nazioni sono tentate di ritirarsi nell’isolamento e nell’esclusione”, il loro esempio “è una luce per due città costruite su un monte, da dove risplende per il mondo intero”, così conclude Bartolomeo I la sua riflessione con un riferimento al Vangelo di Matteo (5, 14).
Fanar / Wikimedia Commons - Klearchos Kapoutsis, CC BY 2.0
“Un balzo da gigante nella storia della Chiesa”
Il patriarca Bartolomeo I in occasione del 50° della visita di papa Paolo VI al Fanar in Istanbul