Lettura
Davanti all’ostinazione del Faraone, Dio chiede al popolo di prepararsi a celebrare la cena pasquale perché, con l’ultimo segno, essi dovranno partire in fretta. Il sangue dell’agnello sulle porte impedirà che l’Angelo porti la morte nelle case degli ebrei, e ci ricorda il Cristo, che prende su di sé tutte le nostre colpe e ci libera versando il suo sangue. Come gli ebrei, anche noi, nel suo sangue, facciamo il passaggio dalla schiavitù del peccato ad una vita nuova. Il brano del Vangelo ricorda il primo conflitto tra Gesù e i farisei a riguardo del sabato e l’affermazione che egli è signore del sabato.
Meditazione
La Pasqua, “pesach”, indica un passaggio. Dio passa e provoca nell’uomo un passaggio dalla schiavitù alla libertà. «Questo giorno sarà per voi un memoriale» che non è semplicemente un “ricordarsi”, fare “finta di ripeterlo”, ma è l’attualizzazione dell’evento salvifico donato da Dio, e ogni volta che viene celebrato si rinnova l’alleanza di Dio con il suo popolo. Gesù, nell’ultima Pasqua, istituì la nuova ed eterna alleanza nel suo sangue. Offrendosi liberamente alla Passione, egli diventa segno di misericordia e di vita. I discepoli di Gesù non hanno trasgredito il sabato (Dt 23,26). Nella sua risposta, portando l’esempio di Davide, Gesù li difende dicendo che anch’essi si trovavano in un’emergenza: la fame. Egli manifesta così il loro modo di concepire i rapporti con Dio – un insieme di leggi e doveri da osservare – e mostra come le leggi sacre sono per l’uomo. Solenne la sua dichiarazione: il “Figlio dell’uomo è signore del sabato”, e non il contrario. Come è importante anche questa affermazione! Il nostro giorno di riposo è la domenica, giorno dell’incontro con il Risorto, quindi giorno della festa della comunità, giorno di gioia, di gratitudine; giorno in cui siamo invitati a rinnovare l’alleanza con il Signore. Se si realizza questo, allora la domenica diventa anche il giorno in cui si ristabiliscono i giusti legami nella comunità. Sperimentando la Misericordia, la domenica diventa il giorno della carità e della gratitudine. Il Signore vuole misericordia e non sacrifici. È lezione dura anche per noi: spesso siamo convinti che, per andare d’accordo con Dio, basti ridurre la nostra pratica religiosa a un insieme di atti di culto, che però non servono a nulla, senza misericordia.
Preghiera
Signore, tu hai vissuto nella tua carne la Pasqua celebrata nei secoli dell’attesa. Grazie per il dono dell’Eucaristia che ci permette, ogni domenica, di realizzare il “passaggio” pasquale e conformarci sempre di più a te. Fa’ che sul tuo esempio anche io viva non la legge che indurisce il cuore, ma la misericordia che comprende e perdona.
Agire
Mi impegno a vivere la domenica come la Pasqua settimanale. Già da oggi inizio a meditare le letture della prossima domenica per poter accogliere il messaggio di salvezza che il Signore mi dona.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Signore del Sabato — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 21 Luglio 2017, Feria della XV Settimana del Tempo Ordinario