Via D'Amelio, Strage / Wikimedia Commons, Public Domain

Papa: preghiera per tutte le vittime delle mafie

Oggi ricorre il 25° anniversario dell’uccisione del giudice antimafia Paolo Borsellino e cinque membri della sua scorta

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“Preghiamo per tutte le vittime delle mafie, chiediamo la forza di andare avanti, di continuare a lottare contro la corruzione.” Questo il tweet pubblicato mercoledì 19 luglio 2017 da papa Francesco (solo) sul suo account italiano @Pontifex_it in occasione del 25° anniversario della strage in via Mariano D’Amelio a Palermo (Sicilia), in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta.
L’attentato, in cui furono usati circa 90 chilogrammi di esplosivo del tipo Semtex-H, avvenne appena due mesi dopo l’attentato contro Giovanni Falcone lungo l’autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo, nei pressi dello svincolo di Capaci.
Papa Francesco ha spesso denunciato le mafie e la criminalità organizzata, come in occasione della sua visita pastorale a Cassano allo Jonio, in provincia di Cosenza, in Calabria, nel giugno 2014.
“Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione”, disse il Pontefice nell’omelia della Messa nella Piana di Sibari. “La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no!”, esortò. “Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!”, esclamò.
Con parole altrettanto nette, il Papa ha denunciato anche la corruzione, sia all’interno della Chiesa che nella società. Nella sua prefazione al libro-intervista “Corrosione. Combattere la corruzione nella Chiesa e nella società” del cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, pubblicato nel giugno scorso dalla Rizzoli, Francesco ha definito il fenomeno della corruzione “la peggiore piaga sociale”, una “forma di bestemmia”,  un “cancro che logora le nostre vite” e “un processo di morte che dà linfa alla cultura di morte delle mafie e delle organizzazioni criminali”. (pdm)

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Anne Kurian-Montabone

Laurea in Teologia (2008) alla Facoltà di teologia presso l'Ecole cathedrale di Parigi. Ha lavorato 8 anni per il giornale settimanale francese France Catholique" e participato per 6 mese al giornale "Vocation" del servizio vocazionale delle chiesa di Parigi. Co-autore di un libro sulla preghiera al Sacro Cuore. Dall'ottobre 2011 è Collaboratrice della redazione francese di Zenit."

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