Lettura
La situazione degli Israeliti, con la morte di Giuseppe, cambia radicalmente. Per le sue preoccupazioni politiche, il nuovo Faraone prima li sottopone ai lavori forzati, poi vuole anche l’eliminazione di tutti i figli maschi. Quanti popoli, ancora oggi, vivono in situazioni analoghe. Che possiamo fare? Non restare indifferenti, pregare e porre la giusta attenzione a questo problema. Gesù, nel Vangelo ci dice che quando si accetta di seguirlo non ci si deve aspettare comprensione e appoggio: le difficoltà ci fanno capire se mettiamo Dio al primo posto.
Meditazione
Il ricordo del beneficio ricevuto dovrebbe suscitare nell’animo sentimenti di riconoscenza e di gratitudine. Non di rado invece esso induce alla dimenticanza, o a non riconoscere più la situazione di bisogno vissuta. È il comportamento degli Egiziani nei confronti degli Ebrei, discendenti di Giuseppe e dei suoi fratelli. La loro presenza, stimata come una benedizione di Dio nel momento della carestia, ora pesa sul popolo come una terribile minaccia. Ma Dio non cessa di benedire il suo popolo. Il Vangelo afferma che le esigenze di Cristo nei confronti dei suoi discepoli sono radicali: solo così essi saranno “degni di Lui”. Essi devono scegliere Dio e decidersi per Cristo anche a costo di perdere l’affetto dei familiari, o di dover affrontare una vita crocifissa o, addirittura, la morte. Credere non è una scelta rassicurante che tranquillizza le nostre presunte certezze. Credere è un incendio, che divampa e cresce in noi, giorno dopo giorno. Cosa ha a che fare questa Parola con la visione tiepida della fede che ci rassicura, o con la mediocrità delle nostre scelte? Invochiamo lo Spirito, e che egli possa incendiare i nostri cuori d’amore. Questo fuoco ci spinge a non accettare inutili compromessi: come l’innamorato difende a spada tratta il suo amore, così l’incontro reale e intimo con Cristo ci porta a ridimensionare ogni altra scelta. Chi si comporta diversamente “non è degno di me”. La persona del discepolo diventa sacra, come quella del Maestro. Accoglierlo è come accogliere Gesù stesso, anzi, il Padre. E non resterà senza ricompensa nemmeno un bicchiere d’acqua fresca offerto in suo nome. Appartenere a Lui costa alla natura umana, ma è anche un grande guadagno: veniamo identificati con la persona di Gesù, invitati a vivere la sua stessa consacrazione al Padre. Con i Padri della Chiesa, ripetiamoci: “Considera, o cristiano, la tua vocazione!”.
Preghiera
O Signore, questa mattina poni la spada della tua parola alle radici delle nostre false pacificazioni e dei nostri compromessi. Fa’ che al di sopra di tutto e di tutti io metta la tua volontà e il tuo progetto, e conducimi alla vera pace. Amen.
Agire
Ringrazia Dio per tutti coloro che ti hanno fatto del bene con l’acqua fresca dello Spirito; oggi dài con amore un bicchiere di quest’acqua ad uno dei tuoi fratelli.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Degni di Lui — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Lunedì 17 Luglio 2017, Feria della XV Settimana del Tempo Ordinario