Papa Francesco ha condannato con forza il “barbaro” e “insensato” attentato perpetrato ieri sera a Manchester, Gran Bretagna, in cui almeno 22 persone, tra cui anche bambini, hanno perso la vita.
In un telegramma di cordoglio inviato a nome del Santo Padre dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, il Pontefice assicura la sua preghiera per le vittime e i feriti.
Alla fine di un concerto della cantante statunitense Ariana Grande nella “Manchester Arena” — la più grande arena indoor in Europa –, un kamikaze ha fatto esplodere lunedì 22 maggio verso le ore 22.30 (ora locale) un ordigno rudimentale, reso più micidiale con bulloni e chiodi o schegge.
“Profondamente rattristato” per i feriti e la tragica perdita di vite causati dal “barbaro attentato” a Manchester, il Pontefice esprime la sua “profonda solidarietà” con tutte le persone colpite da “questo insensato atto di violenza”.
Nel messaggio il Papa assicura le sue preghiere per i feriti e per le vittime, in particolare “per i bambini e i giovani” che hanno perso la vita e per le famiglie in lutto.
Mentre invoca le “benedizioni divine di pace, di guarigione e di forza sulla Nazione”, il Papa loda anche gli sforzi “generosi” dei soccorritori e del personale di sicurezza.
Da parte sua, monsignor John Arnold, vescovo della diocesi di Salford, che comprende la maggior parte della contea metropolitana Greater Manchester, ha pubblicato un messaggio sulla pagina Internet della sua diocesi. “I cittadini di Manchester e i membri della comunità cattolica sono uniti nel condannare l’attacco”, che “non può avere alcuna giustificazione”, ha scritto.
“Dobbiamo tutti impegnarci a collaborare, in tutti i modi, per aiutare le vittime e le loro famiglie e per costruire e rafforzare la nostra solidarietà comunitaria”, continua il messaggio.
Mons. Arnold ha celebrato oggi alle ore 12.30 una Messa per le vittime nella Chiesa di “Saint Mary’s” nel centro di Manchester. Celebrerà questa sera alle ore 19 una seconda Messa nella cattedrale di Salford.
L’attentato nella Manchester Arena è stato rivendicato oggi dal gruppo estremista islamico ISIS.
