Santa Marta, 23 maggio 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Papa: no ad una Chiesa tiepida e tranquilla

Omelia di papa Francesco nella Casa di Santa Marta, martedì 23 maggio 2017

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“Il cattivo spirito preferisce una Chiesa tranquilla senza rischi, comoda, tiepida”. Lo ha detto papa Francesco martedì 23 maggio nell’omelia della Messa mattutina nella Casa Santa Marta, riportata dalla Radio Vaticana. Una Chiesa che ha paura di cacciare via l’idolo del denaro, non è la Chiesa di Gesù, ha sottolineato il Pontefice.
Sulla strada della conversione, non si può rimanere “tranquillo”, ha dichiarato il Pontefice: quando il popolo è tranquillo, perseguita i profeti che disturbano la quiete, cioè si accontenta di uno “spirito di tepore”, che rende la Chiesa “tiepida”. “Nella Chiesa quando qualcuno denuncia tanti modi di mondanità è guardato con occhi storti, questo non va, meglio che si allontani”, ha raccontato Francesco.
“Io ricordo nella mia terra tanti, tanti uomini e donne, consacrati buoni, non ideologi, ma che dicevano: ‘No, la Chiesa di Gesù è così…’ – ‘Questo è comunista, fuori!’, e li cacciavano via, li perseguitavano”, ha proseguito il Pontefice italo-argentino, che poi ha fatto riferimento a monsignor Óscar Romero (1917-1980), di cui ricorre oggi il secondo anniversario della beatificazione. “Pensiamo al beato Romero, no? Cosa è successo per dire la verità”, ha chiesto Francesco.
“Perché?”, ha continuato il Papa. “Perché il cattivo spirito preferisce una Chiesa tranquilla senza rischi, una Chiesa degli affari, una Chiesa comoda, nella comodità del tepore, tiepida”, ha spiegato. Infatti, “il cattivo spirito entra sempre dalle tasche”, ha avvertito i presenti nella Cappella di Santa Marta. “Quando la Chiesa è tiepida, tranquilla, tutta organizzata, non ci sono problemi, guardate dove ci sono gli affari”, ha aggiunto.
Significativa la prima lettura, degli Atti degli Apostoli (16,22-34), che racconta la prigionia di Paolo e Sila a Filippi. Pregando e cantando inni, portarono il loro carceriere alla conversione, che “fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio”.  
Per Francesco, l’evento simboleggia “il cammino della nostra conversione quotidiana”, cioè il “passare da uno stato di vita mondano, tranquillo senza rischi, cattolico, sì, sì, ma così, tiepido, a uno stato di vita del vero annuncio di Gesù Cristo, alla gioia dell’annuncio di Cristo”.
“Una Chiesa senza martiri dà sfiducia; una Chiesa che non rischia dà sfiducia; una Chiesa che ha paura di annunciare Gesù Cristo e cacciare via i demoni, gli idoli, l’altro signore, che è il denaro, non è la Chiesa di Gesù”, ha insistito il Pontefice, che ha concluso la sua riflessione quotidiana con il seguente augurio per i battezzati: “una rinnovata giovinezza, una conversione del modo di vivere tiepido all’annuncio gioioso che Gesù è il Signore”. (pdm)

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Anne Kurian-Montabone

Laurea in Teologia (2008) alla Facoltà di teologia presso l'Ecole cathedrale di Parigi. Ha lavorato 8 anni per il giornale settimanale francese France Catholique" e participato per 6 mese al giornale "Vocation" del servizio vocazionale delle chiesa di Parigi. Co-autore di un libro sulla preghiera al Sacro Cuore. Dall'ottobre 2011 è Collaboratrice della redazione francese di Zenit."

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