Lettura
Nella prima lettura, il racconto degli Atti degli Apostoli riporta il discorso di Pietro nel giorno di Pentecoste, con l’annuncio del Kerygma: «Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Un annuncio che deve incidere nella vita, come ben comprendono i suoi ascoltatori, che coerentemente chiedono: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». Nella seconda lettura è ancora Pietro che traduce nel dettaglio l’invito alla conversione. Il Vangelo propone la vita nuova come accoglienza della voce di Gesù che chiama per nome le sue pecore e le invita a seguirlo: splendida icona per la celebrazione della giornata di preghiera per le vocazioni.
Meditazione
La quarta domenica di Pasqua è abitualmente denominata “domenica del Buon Pastore”, venuto perché tutti “abbiano la vita, l’abbiano in abbondanza” e facciano esperienza di salvezza nella vita di Chiesa, che Gesù descrive come un ovile sicuro, in cui si entra seguendo la dolcezza di una voce che chiama. Una voce spesso violentemente respinta, ma una voce autorevole, perché «Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». Voce che chiama innanzitutto a far parte dell’unico ovile: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo». In secondo luogo, la voce che chiama propone di imitare l’esempio di Gesù, che faceva del bene, sopportava con pazienza le contrarietà e manteneva un atteggiamento di grande bontà anche di fronte agli insulti e ai maltrattamenti. C’è ancora una terza chiamata, a lavorare per la salvezza di tutti gli uomini, con Gesù che «portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce». La chiamata di Dio raggiunge tutti, perché tutti siamo chiamati a collaborare all’opera di redenzione; ma pretende da ciascuno una risposta personale. La prima risposta al Dio che chiama è accettare la responsabilità della salvezza dei fratelli. Rimane da decidere dove spendersi per offrire al Signore la collaborazione più efficace: nella vita di famiglia o nella vita di speciale consacrazione? A quali modelli ispirarsi? Quale spiritualità è più efficace per la vita personale e per un valido impegno apostolico? Il campo di ricerca è vastissimo, ma c’è una certezza consolante: «Il Signore è il mio pastore. Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male».
Preghiera
Gesù, Buon pastore, che chiami le tue pecore, ciascuna per nome, fammi comprendere che cosa desideri da me per dare senso alla mia vita. Aiuta i giovani che si affacciano alla vita a comprendere i tuoi progetti su di loro e ad accoglierli, per il bene del mondo e per la piena realizzazione della loro vita.
Agire
Voglio mettermi in ascolto di ciò che il Signore mi chiede. Per questo accosterò la Sacra Scrittura e cercherò un bravo direttore spirituale.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Chiama ciascuno per nome — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Domenica 7 Maggio 2017, IV di Pasqua, Anno A (bianco) | 54a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni