Santa Marta, 4 maggio 2017 / © PHOTO.VA - OSSERVATORE ROMANO

Santa Marta: Non rigidità ma mitezza

Meditazione di papa Francesco sulla conversione di Saulo-Paolo

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“Preghiamo per i rigidi, oggi”, per i rigidi “onesti” e per i rigidi non onesti, “dalla doppia vita”, affinché “il Signore li aiuti a crescere sulla strada della mitezza”. Questo l’invito di papa Francesco durante la messa mattutina di venerdì 5 maggio nella cappella della “Domus Sanctae Marthae” in Vaticano.
Nella sua omelia riportata dalla Radio Vaticana, il Papa si è soffermato in particolare sulla Prima Lettura (Atti 9,1-20), che descrive la conversione di Saulo-Paolo sulla via di Damasco. Saulo, così ha spiegato Francesco, era un “rigido, idealista” e “convinto”, ma comunque “onesto”.
Gesù invece ha dovuto condannare “i rigidi che non erano onesti”, cioè “i rigidi dalla doppia vita”, ossia coloro che “si fanno vedere belli, onesti ma quando nessuno li vede, fanno delle cose brutte”. “Usano — ha detto il Papa — la rigidità per coprire debolezze, peccati, malattie di personalità.”
Come ha osservato il Pontefice, “tanti ragazzi sono caduti nella tentazione della rigidità, oggi, nella Chiesa”. Alcuni “sono onesti, sono buoni”, ha detto il Papa, che invitato i presenti a “pregare perché il Signore li aiuti a crescere sulla strada della mitezza”.
Sulla via di Damasco, ha proseguito Francesco, Saulo ha incontrato invece un uomo “che parla con un linguaggio di mitezza: ‘Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?’”. E Saulo, l’uomo “rigido, ma onesto” si è fatto bambino, lasciandosi condurre dove il Signore lo ha chiamato. E’ “la forza della mitezza del Signore”, ha osservato il Papa.
La storia di Saulo-Paolo, “che abbiamo conosciuto da ragazzo, nella lapidazione di Stefano, e che finirà tradito da un’interna fra i cristiani”, è quella del “dialogo fra un uomo onesto e Gesù che gli parla con dolcezza”, ha spiegato il Papa.
La vita di Paolo può sembrare “un fallimento”, ma “questa è la strada del cristiano: andare avanti per le tracce che Gesù ha lasciato, tracce della predicazione, tracce della sofferenza, la traccia della Croce, la traccia della risurrezione”, ha detto Francesco alla fine della sua meditazione. (pdm)

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Anne Kurian-Montabone

Laurea in Teologia (2008) alla Facoltà di teologia presso l'Ecole cathedrale di Parigi. Ha lavorato 8 anni per il giornale settimanale francese France Catholique" e participato per 6 mese al giornale "Vocation" del servizio vocazionale delle chiesa di Parigi. Co-autore di un libro sulla preghiera al Sacro Cuore. Dall'ottobre 2011 è Collaboratrice della redazione francese di Zenit."

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