Daily meditation on the Gospel

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Pane che discende dal cielo — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 4 maggio 2017, della III Settimana di Pasqua, Feria (bianco)

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Lettura
Il brano degli Atti degli Apostoli narra la vicenda del diacono Filippo, che viene mandato in missione dall’angelo del Signore. Non sa chi dovrà incontrare, ma si affida allo Spirito che prima lo conduce a evangelizzare e battezzare il funzionario etìope, e poi lo porterà a predicare nelle città che si trovano sul percorso che da Azoto giunge a Cesarèa. Il Vangelo riporta un passaggio della catechesi sul pane della vita, in cui Gesù risponde ai Giudei che dubitavano della sua missione, perché conoscevano la sua origine umana. A loro ribadisce che Egli è il pane della vita, e che questo pane viene dal cielo.
Meditazione
Sullo sfondo della catechesi sul “pane della vita” sta il ricordo della “manna discesa dal cielo” che, nella vicenda dell’Esodo dall’Egitto, aveva salvato gli Ebrei dagli stenti subiti durante il lungo cammino nel deserto. Come la manna era stata un dono disceso dal cielo, allo stesso modo gli uomini possono raggiungere la vita eterna grazie al benevolo intervento del Padre, il quale ha disposto che il passaggio obbligato per la salvezza sia il Signore Gesù. «Io sono il pane della vita. Io sono il pane vivo disceso dal cielo». L’accoglienza di questo pane è già un dono di Dio: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato»; ed esso è preceduto da un altro dono, che consiste nell’insegnamento di Dio attraverso la parola dei profeti. «Solo colui che viene da Dio ha visto il Padre». Per questo la prima lettura narra l’intervento del diacono Filippo, a cui «disse lo Spirito: “Va’ avanti e accostati a quel carro. Un uomo di retta intenzione desiderava comprendere la parola del profeta Isaìa e «Filippo, partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù». Solo chi crede in Gesù ha la vita eterna, e la prontezza dell’Eunuco a chiedere il battesimo propone a noi di immergerci totalmente in Lui, perché «in nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati» (At 4,12). Certamente, la salvezza è un dono che viene dall’intervento divino, ma l’episodio narrato negli Atti degli Apostoli precisa che è molto importante anche la collaborazione degli uomini. È evidente il protagonismo dello Spirito di Dio, che conduce Filippo in luoghi precisi, ma è altrettanto evidente che Dio fa dipendere il buon esito della salvezza dalla intelligente e attiva collaborazione dell’uomo.
Preghiera
O Signore, ti ringrazio per i tuoi continui interventi di salvezza per me e per i miei fratelli. Ti sono riconoscente per i tanti modi con cui mi chiami a te. Fa’ che io sappia trovare in te il pane della vita e possa giungere alla vita eterna.
Agire
Oggi mi soffermerò in adorazione davanti al tabernacolo, dove c’è il “pane della vita”. Con la parola e, soprattutto, con la testimonianza annuncerò Gesù, unica salvezza del mondo.
Meditazione del giorno a cura di Mons. Francesco Guido Ravinale, Vescovo di Asti, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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