Entrato nell’aereo, scambio due battute con la hostess per qualche precisazione sulle istruzioni per il volo che ha appena date.
Prima norma per chi vuole volare è quella di allacciare le cinture.
Lo vedo ragionevole, ma altrettanto assurdo insegnare come abbandonare l’aereo a cui, legato dalla cintura, ti sei affidato e con il quale sei un tutt’uno.
Un tutt’uno con i genitori è anche il bambino di pochi anni; prova a pensarlo nella situazione ancora più tragica e assurda di dover abbandonare la mamma e il papà e accusarli di pedofilia.
Prova a pensare a quanto è accaduto a Gesù: “Io e il Padre siamo una cosa sola”…Nessuno ci separerà. Chi ci separerà dall’amore di Dio?
E’ inimmaginabile lo strazio, l’abbandono, l’inferno, l’assurdo che Gesù ha provato nel gridare: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Quel suo infinito dolore è la massima misura del suo amore per noi.
Se è possibile che l’aereo ti tradisca, se è tragico che la mamma abbandoni e tradisca il suo bambino, non è e non sarà mai possibile che Dio ti abbandoni: siamo una cosa sola.
Gesù nel sentirsi abbandonato dal Padre, si è riabbandonato nelle Sue mani, emettendo l’atto di fiducia più grande che cielo e terra abbiano mai registrato in tutta la storia dell’umanità: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”.
Questa è la fiducia infinita che ci ha strappati all’inferno e collocati alla destra del Padre.
Aereo, cabina di pilotaggio - Wikimedia Commons
Istruzioni per il volo
“Pillola quotidiana” a cura di padre Andrea Panont