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"Settimana Mondo Unito" dei giovani dei Focolari

Dal 30 aprile al 7 maggio 2017 a Loppiano

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«Il tema di fondo della Settimana Mondo Unito 2017 è la pace. Parliamo della pace interiore, della pace globale, della pace locale. Vogliamo mostrare che la pace genera cambiamento personale e sociale; produce un’economia che pone al centro la persona e una politica che è servizio ai singoli e alle comunità; è motore di processi di integrazione e rinnovamento».
Sono parole raccolte tra i giovani organizzatori del Meeting internazionale che tradizionalmente apre la Settimana Mondo Unito a livello mondiale, quest’anno a Loppiano, Firenze, il 29 e 30 aprile, con oltre 500 partecipanti provenienti da 30 paesi. Parole che poggiano sulle azioni di fraternità e di pace in atto quotidianamente in molti luoghi nel mondo.
Nata in seguito al Genfest 1995, la Settimana Mondo Unito ha contribuito negli anni a dare visibilità ad azioni che nascono da singoli e da gruppi. Una di queste è The Besom (La Ramazza), iniziata nel Regno Unito nel 1987 dal desiderio del giovane James Odgers di «contribuire a spazzare via il dolore e la sofferenza». Si legge nel suo sito: «Povertà, isolamento, abusi, malattia, ingiustizia, persone senza fissa dimora. Tutti vediamo l’acuirsi dell’iniquità intorno a noi e l’impatto devastante che questa ha nella vita delle persone. Molti di noi vorrebbero fare qualcosa, ma spesso non sanno “cosa”. The Besom esiste per aiutarti a fare la differenza nella vita degli altri». Oggi sono attive 30 Besoms in tutto il paese, grazie all’impegno e alla collaborazione di molti volontari (www.besom.com).
Dal 30 aprile al 7 maggio 2017, in collaborazione con gruppi, movimenti, associazioni e istituzioni, spesso con una partecipazione di carattere ecumenico e interreligioso, coinvolgendo anche autorità civili e religiose, i giovani dei Focolari animeranno iniziative ovunque sono presenti le comunità del Movimento. Tra queste il tradizionale appuntamento del 1º maggio a Loppiano, previsti oltre 3.000 giovani, che con l’evento “Pulse” (battito) sarà sinonimo di dialogo interreligioso e costruzione sociale attraverso l’impegno e la presenza di diversi imam e dei giovani delle Comunità islamiche d’Italia, come pure teatro di un segno visibile di accoglienza e integrazione attraverso un flash mob simbolo del viaggio di tutti i popoli migranti. Paradigmatica anche la giornata in programma a Santa Lucía Utatlán, città nel sudovest del Guatemala con una popolazione maggioritaria di ascendenza indigena, che radunerà un migliaio di partecipanti.
Il 7 maggio si svolgerà la staffetta mondiale Run4unity, animata soprattutto dai ragazzi, che dalle ore 11 alle 12 in ogni fuso orario vedrà migliaia di partecipanti manifestare l’impegno a costruire la pace e a realizzare insieme azioni di solidarietà. Principale norma di ogni attività è la cosiddetta “Regola d’oro”, che invita a “fare agli altri ciò che vorreste fosse fatto a te”. I primi della staffetta a partire saranno i ragazzi dell’Oceania che a Perth correranno insieme alle famiglie di rifugiati di Siria e Iraq con le quali fanno già molte attività. A Mexicali, Messico, e a Calexico, USA, città divise dal muro che nella zona delimita il confine tra i due paesi, «i giovani stanchi di sentire parole di razzismo e disunione tra due paesi molto diversi ma dove al confine viviamo bene gli uni con gli altri, correremo insieme in due gruppi per circa due chilometri lungo il muro che divide questi due paesi, per dire che pur divisi da un muro siamo insieme per un mondo unito».
La presente edizione della Settimana Mondo Unito sarà anche occasione per il lancio del logo del prossimo Genfest, l’incontro mondiale dei giovani promosso dai Focolari questa volta a Manila, nelle Filippine, nel luglio 2018. Esso vedrà in primo piano i giovani del continente asiatico ad appena tre mesi dal Sinodo dei vescovi al quale papa Francesco chiama i giovani, tutti i giovani, a prendere la parola, perché «ogni giovane ha qualcosa da dire agli altri… Tutti abbiamo bisogno di sentire voi!». Un invito che interpella anche i giovani dei Focolari che lo considerano«occasione di speranza e fiducia per costruire una relazione nuova e trasparente tra la chiesa e i giovani, allo stesso tempo che ci incoraggia a dare il nostro contributo».

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ZENIT Staff

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