Lettura
«Venne dunque per amore verso di noi e si mostrò a noi in modo sensibile. Preso da compassione per il genere umano e la nostra infermità e mosso dalla nostra miseria, non volle rimanessimo vittime della morte. Non volle che quanto era stato creato andasse perduto e che l’opera creatrice del Padre nei confronti dell’umanità fosse vanificata. Per questo prese egli stesso un corpo, e un corpo uguale al nostro, perché egli non volle semplicemente abitare un corpo o soltanto sembrare un uomo. Se infatti avesse voluto soltanto apparire uomo, avrebbe potuto scegliere un corpo migliore. Invece scelse proprio il nostro» (sant’Atanasio, vescovo).
Meditazione
Nella cella numero otto della rappresentazione pittorica La tomba vuota del Beato Angelico, il Cristo Risorto – che troneggia su Maria Maddalena, intenta a guardare la tomba vuota – è racchiuso all’interno di una mandorla d’oro luminosa, simbolo della pienezza della Pasqua. Che i frutti della Pasqua siano riversati senza misura sull’umanità è una verità già presente anche nelle rappresentazioni evangeliche, soprattutto quando il mistero pasquale è messo in relazione con il pane eucaristico. Per questo, nella scena della moltiplicazione dei pani, san Giovanni mette in evidenza un particolare che sembra all’apparenza quasi superfluo; ma non è così. L’evangelista fa notare al lettore che, nel luogo in cui avviene il miracolo compiuto da Gesù – quale prefigurazione dell’Eucaristia, sacramento del Corpo spezzato e del Sangue versato di Cristo –, proprio in quel luogo “c’era molta erba”. «Il vero significato di Lui, non si trova assolutamente in ciò che Egli dice o compie o che gli accade… ma in quello che Egli è. Le sue parole e le sue azioni sono soltanto scintille che provengono da qualcosa di immenso… L’ultimo segreto di Gesù non è quello che Egli compie o esprime come uomo religioso, ma quello che avviene in Lui per opera di Dio. Non è quello che Egli dice su Dio, ma come Egli lo porta» (R. Guardini). C’è dunque un legame fortissimo tra mistero pasquale, eucaristia, e pienezza o abbondanza della grazie di Cristo. Molte parole sono state scritte al riguardo, ma ciò che Giovanni mette in evidenza è che la folla sarà saziata solo dalla concreta esperienza del pane spezzato. Così san Giovanni ci invita ad un comportamento conveniente: lasciatevi coinvolgere dal mistero pasquale attraverso la reale partecipazione ad esso, e tutto sarà così abbondante che sarete costretti a raccogliere ceste piene da condividere con gli altri più bisognosi.
Preghiera
Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso e accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi.
Agire
Cercherò nel Vangelo di oggi occasioni per esercitare la mia obbedienza a Cristo.
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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C’era molta erba in quel luogo — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 28 aprile 2017 – della II Settimana di Pasqua, Feria