Non avevo proprio nessuna stima di Sandro, mio vicino di casa. Non so come, non so perché…ma mi sembrava che tutti i difetti del mondo si fossero dati appuntamento proprio in lui. Il suo modo di fare e di rapportarsi con gli altri mi risultava tutt’altro che amabile o degno di stima.
Ne derivava che anche il mio rapporto con lui risultasse impaziente e risentito. Quando gli parlavo era per sottolineargli ora un difetto, ora un altro. Per fortuna mia e sua…non dava peso alle mie parole e ci rideva sopra.
Gironzolando, un giorno, nel suo ambiente di lavoro e tra i suoi amici, rimasi letteralmente spiazzato. Quanta stima lo circondava; quali apprezzamenti dai suoi colleghi e dalle colleghe; che disponibilità verso di lui da parte di tutti; quale carriera per lui era prevista dai superiori. Da tutti portato in palma di mano.
Appena lo incontrai alla sera, di fronte al bancone del bar “Baro”, per un bianchetto…, Sandro stentava a credere al radicale cambiamento del mio contegno verso di lui. Era tale la misura che davo alle parole, talmente ammirato il mio sguardo nei suoi confronti che anch’io mi meravigliai di me.
Ma ciò che ho imparato e che mi servirà per tutta la mia vita è la netta convinzione che ogni mio prossimo è portato da Dio stesso in palma di mano.
Pixabay - RGDJ, Public Domain
In palma di mano
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont