Daily meditation on the Gospel

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Chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 27 aprile 2017 – della II Settimana di Pasqua, Feria

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Lettura
«Conosco le tue opere. Ecco, ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere. Per quanto tu abbia poca forza, hai però custodito la mia parola e non hai rinnegato il mio nome. Poiché hai custodito il mio invito alla perseveranza, anch’io ti custodirò nell’ora della tentazione che sta per venire sul mondo intero, per mettere alla prova gli abitanti della terra. Vengo presto. Tieni saldo quello che hai, perché nessuno ti tolga la corona. Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne uscirà mai più. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice» (cfr. Ap 3,8-13).
Meditazione
Nella consumazione del suo mistero pasquale, Cristo ci ha mostrato che la nostra salvezza passa attraverso la via dell’obbedienza al Padre. E, per camminare in tutta sicurezza su questo sentiero, bisogna comprendere che l’obbedienza al Padre è accoglienza di un cambiamento di visuale fondato su alcuni punti fermi. Anzitutto, è obbedienza a Colui che, venendo dal cielo, è al di sopra di tutti. La verità contenuta nella incarnazione del Verbo è insostituibile e sta alla base di tutto ciò che credo e faccio. Abbandonare Cristo non è solo sconveniente, ma è accettare una condanna senza appello; una condanna causata dal peccato. Infine, obbedire significa accettare la testimonianza di Cristo: egli è il Figlio di Dio cui il Padre ha dato ogni potere sulla terra. Il discepolo del Risorto vuole annunciare che Dio è veritiero, ma per convincere il mondo egli deve vivere, testimoniando con la sua obbedienza a Dio, la vera fraternità dei figli di Dio. La vera fraternità si fonda sul riconoscimento della dignità del fratello o della sorella, e si attua nell’attenzione all’altro e alle sue necessità, nella capacità di gioire per i suoi doni e le sue realizzazioni, nel mettere a sua disposizione il proprio tempo per ascoltare e lasciarsi illuminare. Ma ciò esige d’essere interiormente liberi. Non è certamente libero chi è convinto che le sue idee e le sue soluzioni siano sempre le migliori; chi ritiene di poter decidere da solo senza alcuna mediazione per conoscere la volontà divina; chi si ritiene sempre nel giusto e non ha dubbi che siano gli altri a dover cambiare; chi pensa solo alle sue cose e non volge nessuna attenzione alle necessità degli altri; chi pensa che obbedire sia cosa d’altri tempi, improponibile in un mondo più evoluto. Lasciamoci educare da Cristo alla virtù dell’obbedienza, lui che «imparò l’obbedienza dalle cose che patì» (Eb 5,8).
Preghiera
Vincitore della morte, hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Soccorri i tuoi figli, Signore, che hai redento col tuo sangue prezioso e accoglici nella tua gloria nell’assemblea dei santi.
Agire
Cercherò nel Vangelo di oggi occasioni per esercitare la mia obbedienza a Cristo.
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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