Lettura
«Oggi ricorre l’ottavo giorno della vostra nascita, oggi trova in voi la sua completezza il segno della fede, quel segno che presso gli antichi patriarchi si verificava nella circoncisione, otto giorni dopo la nascita al mondo. Perciò anche il Signore ha impresso il suo sigillo al suo giorno, che è il terzo dopo la passione. Esso però, nel ciclo settimanale, è l’ottavo dopo il settimo, cioè dopo il sabato, e il primo della settimana. Cristo, facendo passare il proprio corpo dalla mortalità all’immortalità, ha contrassegnato il suo giorno con il distintivo della risurrezione» (sant’Agostino).
Meditazione
Giungiamo oggi a celebrare la domenica della divina misericordia. È lecito chiedersi quale novità nasconda questo frutto della Pasqua; che cos’è la divina misericordia? Il Vangelo di oggi ci aiuta a comprendere: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». La divina misericordia non è riducibile alla sola questione del perdono dei peccati; essa è qualcosa di più; essa manifesta la volontà di Dio di volerci associare alla sua opera per passare dalla condizione di religioso a quella di cooperatore. In questo modo, la fragilità umana è curata e guarita all’interno della cooperazione dell’uomo con Dio, e secondo la logica dell’amore gratuito. La misericordia di Dio è il perdono concesso per consentire di ripartire nella costruzione, nonostante le nostre fragilità. La misericordia divina è la via che Dio vuole insegnare all’uomo per affrontare la fragilità umana: essa non è un incidente di percorso, ma una realtà che dovrà inserirsi nella dinamica della cooperazione dell’uomo con Dio. Colui che è chiamato a cooperare con il Padre non può essere qualificato dalle sue fragilità; quest’ultima è invece il momento in cui ogni battezzato sperimenterà la misericordia di Dio come la possibilità concessagli dall’Amore di ricominciare da capo, vivendo una nuova tappa della sua cooperazione. È la rivoluzione di Dio per l’uomo: nella apparente debolezza del perdono, è la forza dirompente di Cristo che trasforma la storia e le singole storie in progetti divini. Allo stesso modo si comprende quale forza dirompente è trasformante avrà il perdono che l’uomo concede al fratello: in esso esplode la forza della rigenerazione operata dalla risurrezione di Cristo. La vita nel nome di Cristo è ciò che rigenera per ripartire.
Preghiera
Ti benediciamo, Padre Santo: nel tuo immenso amore verso il genere umano, hai mandato nel mondo come Salvatore il tuo Figlio. Concedi, o Padre, che i tuoi fedeli, abbiano gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù.
Agire
Quest’oggi cerco di obbedire a Cristo: prima di assistere alla messa, mi riconcilio con il mio fratello per ripartire con lui nella costruzione del Regno di Dio.
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Rigenerati nella sua misericordia — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Domenica 23 aprile 2017 – II di Pasqua o della Divina Misericordia, Ciclo A