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Storia del quadro di Gesù Misericordioso

Dipinto negli anni trenta sotto la direzione di suor Faustina Kowalska, si è conservato incredibilmente durante l’occupazione comunista ed è esposto oggi a Vilnius

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Sei mesi a dipingere sotto lo sguardo vigile e scrupoloso di un sacerdote e di una suora destinata a salire agli onori degli altari. È quanto fece negli anni trenta Eugeniusz Kazimirowski, artista polacco che ha dipinto la celebre immagine di Gesù Misericordioso.
Realizzò il quadro a Vilnius, in Lituania, su commissione di don Michał Sopoćko, direttore spirituale di suor Faustina Kowalska, dopo che quest’ultima gli aveva parzialmente rivelato il contenuto delle apparizioni di Gesù che aveva avuto.
Suor Faustina aveva il desiderio che fosse realizzata un’immagine del Nazareno il più possibile fedele alle sue visioni e alla richiesta di Gesù stesso, pertanto seguì Kazimirowski in tutte le fasi del dipinto chiedendo continuamente correzioni o aggiunte di dettagli. Faustina veniva accompagnata nel laboratorio del pittore almeno una volta a settimana da una sua consorella o da un parrocchiano affidabile. Il tutto avveniva in gran segreto, perché non sarebbe stato prudente rivelare già gli eventi prodigiosi cui ella assisteva.
Sembra che padre Sopoćko facesse da modello per Kazimirowski, indossando una tunica bianca che è quella riprodotta nel dipinto addosso a Gesù. L’opera fu terminata nel 1934. La prima esposizione pubblica avvenne un anno dopo nel santuario della Madre della Misericordia nel quartiere di Vilnius Porta dell’Aurora. Ma solo nel ’37 arrivò l’approvazione dell’arcivescovo di Vilnius, Romuald Jałbrzykowski, e l’autorizzazione ad esporla nella chiesa di San Michele.
Come riportato nel Quaderno I di suor Faustina, quando il quadro fu terminato, lei non ne rimase contenta e piangendo si lamentò con Gesù: “Chi Ti dipingerà così bello come sei?”. In risposta sentì: “Non nella bellezza dei colori né del pennello sta la grandezza di questa immagine, ma nella Mia grazia”.
La parte più luminosa del quadro è il cuore di Gesù, che emana un raggio a metà rosso e a metà di un giallo molto chiaro. I piedi non sono posti uno di fianco all’altro, perché il Signore sta camminando verso l’osservatore. La mano destra è alzata in segno di benedizione.
Elemento essenziale del quadro è la scritta in basso “Gesù confido in te”. Frase che lo stesso Nazareno – ha dichiarato in una delle visioni a suor Faustina – ha voluto venisse inserita nel dipinto.
Ed è significativo che questo messaggio di speranza fosse comunicato dapprima a pochi e poi al mondo intero in una fase storica densa di sconvolgimenti. Adolf Hitler era appena salito al potere in Germania e Stalin era a capo dei Soviet in Russia: la Polonia era come schiacciata in una terribile tenaglia.
Gli eventi bellici non tardarono a suscitare effetti sul Paese di suor Faustina e sulla Lituania. Durante l’occupazione del Paese baltico da parte delle truppe sovietiche, nel ’48, la chiesa dove era ubicato il quadro fu chiusa e l’edificio (quadro compreso) fu acquisito da un privato. Solo dopo qualche tempo, due fedeli riuscirono ad ottenere il quadro e a portarlo al sicuro. Dopo vari spostamenti nel corso dei decenni, in cui rimase miracolosamente intatto, oggi il dipinto è venerato nella chiesa di Santo Spirito a Vilnius.
Una sua copia forse ancora più famosa è il quadro di Lagiewniki, a Cracovia, dipinto da Adolf Hyla. Il suo primo dipinto, offerto come ex-voto per la salvezza della famiglia durante la guerra, è stato benedetto il 7 marzo 1943 e da allora nel santuario di Cracovia hanno luogo pubbliche celebrazioni della Divina Misericordia.
Questa immagine torna di grande attualità ogni anno, nella prima domenica dopo Pasqua, festa della Divina Misericordia. Questa ricorrenza fu prima introdotta nella diocesi di Cracovia, nel 1985. Dieci anni più tardi fu estesa da San Giovanni Paolo II a tutte le diocesi polacche e il 30 aprile 2000, durante la canonizzazione di suor Faustina, il Papa annunciò questa Festa per tutta la Chiesa Cattolica.

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Federico Cenci

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