Lettura
«O traboccante amore per gli uomini! Cristo ricevette i chiodi nei suoi piedi e nelle sue mani innocenti e sopportò il dolore, e a me, che non ho sopportato né dolore, né fatica, egli dona gratuitamente la salvezza mediante la comunicazione dei suoi dolori. Nessuno pensi che il battesimo consista solo nella remissione dei peccati e nella grazia di adozione, come era il battesimo di Giovanni che conferiva solo la remissione dei peccati. Noi invece sappiamo che il battesimo, come può liberare dai peccati e ottenere il dono dello Spirito Santo, così anche è figura ed espressione della passione di Cristo. È per questo che Paolo proclama: «Non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme con lui nella morte» (Rm 6,3-4a)» (Dalle Catechesi di Gerusalemme).
Meditazione
Il discepolo del Risorto non vive nella paura ma nella forza della pace di Cristo. La Sacra Scrittura ci presenta oggi il nuovo modo con cui Dio saluta l’uomo: «Pace a voi!»; così la Pasqua saluta la nuova creazione inaugurata dal mistero del sacrificio di Cristo. Si tratta di un saluto così distintivo nel solco della storia della salvezza che lo ritroviamo pure nella liturgia eucaristica, Pasqua per eccellenza: esso è il saluto distintivo del vescovo che apre la celebrazione eucaristica con il saluto del Risorto – la pace sia con voi –, ed è anche ciò che produce il mistero eucaristico celebrato dalla Chiesa – vi do la mia pace, vi lascio la mia pace. Da una parte, c’è il desiderio dell’uomo di vivere nella pace; dall’altra, c’è la condizione del discepolo che è posto nel mondo come annunciatore della pace del Risorto, la quale però non è data come la dà il mondo, e non può essere offerta come la offre il mondo. Affinché la pace di Cristo regni attraverso l’operato del suo discepolo, è necessario che questi lasci che il Cristo risorto gli apra la mente al mistero della sua redenzione. C’è dunque un passaggio obbligato per il discepolo del Risorto: lasciarsi plasmare da Cristo, imitandone la sottomissione e l’obbedienza; un esercizio difficile, ma fondamentale. In fondo, il discepolo non è un semplice testimone di fatti storici, ma egli testimonia il Cristo che lo trasforma ogni giorno, conformandolo alla sua gloria.
Preghiera
Lascia, o Cristo, che io viva te, che agisca in te e che testimoni ai miei fratelli la gioia di essere trasformato, giorno dopo giorno, dalla tua presenza e nella tua pace.
Agire
Non mi vergogno di portare nel quotidiano il saluto pasquale di Cristo: «La pace sia con te».
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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La pace del Risorto — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Giovedì 20 aprile 2017 — fra l’Ottava di Pasqua