Lettura
Tutta la passione resta sullo sfondo di una volontà di amore ben più grande, ben più reale, di un amore vittorioso proprio nel suo essere soccombente. Questa “spelonca”, questo antro che accoglie il sepolcro di Gesù, è già un luogo di grazia: qui la regalità del Signore si manifesta in tutta la sua forza vincente, perché Egli ha scelto di amare ad ogni costo, quasi come se fosse stato quello stesso amore incondizionato ad averlo fatto salire sulla croce. La regalità di Gesù vittorioso non ha bisogno di altre “prove”: del suo corpo, in cui si è giocata ed è scritta tutta la sua vita spesa unicamente nell’amore, non è rimasto più nulla, perché l’amore non può morire, l’amore è ben più forte della morte: «le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo» (Ct 8,7).
Meditazione
Da oggi si vivrà diversamente, perché Cristo è risorto! Non è questa una frase di circostanza, ma è la verità storica che nasce dalla vita nuova che vince la morte. Oggi la Chiesa ci ricorda che il mondo si conquista solo per mezzo del mistero pasquale: se il mondo corre per conquistare il tempo e tutto finisce con una tomba, il discepolo, invece, corre per riposarsi nella pace della tomba vuota dove, anziché finire, il tutto rinasce. Da oggi il grande Architetto della storia, ossia il Verbo per mezzo del quale tutto è stato creato, ci consegna la sua tomba vuota, segno ineluttabile della sua condizione di Vivente in eterno. Ora tutto è nelle sue mani, e il vero amore che scaturisce dalla sua vicenda pasquale è l’unico modello di riferimento per far entrare l’uomo e il mondo nella eternità di Dio. Amare, amare molto come Cristo ci ha amati! Questa è la chiave di volta per ricostruire un mondo a misura d’uomo, dove la giustizia non è più da ristabilirsi mediante una condanna; dove il valore è irradiazione del Cristo Vivente; e dove l’uomo è impronta della sua gloria. Il discepolo che corre verso la tomba vuota, che gli è stata annunciata dalla Chiesa, è colui che tiene sempre vivo il fiato sospeso di Pietro e Giovanni: essi, correndo verso il sepolcro, vivono del desiderio intenso che l’annuncio sia reale; e lo è: “Cristo è risorto! Alleluia!”.
Preghiera
O Dio, che vincendo la morte nel tuo Figlio risorto ci hai dischiuso le porte della vita eterna e ci hai ricolmato di gioia, serba i nostri cuori liberi da ogni mondana tristezza e ravviva in noi l’attesa del tuo regno.
Agire
Impariamo a costruire alla luce dell’annuncio pasquale: Cristo è risorto! Oggi salutiamoci con questo saluto che nei paesi orientali è molto usato: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”.
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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La tomba vuota — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Domenica 16 aprile 2017 — Pasqua di Risurrezione