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Papa: "Le tecnologie sono per l'uomo, non viceversa"

Udienza del Santo Padre ai membri del Comitato Nazionale per la Biosicurezza

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Papa Francesco richiama ad un uso saggio delle conoscenze scientifiche e tecnologiche. Lo ha fatto stamattina, 10 aprile 2017, nell’udienza ai membri del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita, in occasione del 25esimo anniversario dell’istituzione del Comitato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nel suo discorso, Bergoglio parte dal libro della Genesi, ricordando che Dio ha chiesto non solo di “coltivare”, facendo crescere e fruttificare “attraverso l’ingegno umano, ciò che Dio ha posto nel mondo”. Ma anche a “custodire”, che vuol dire “proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare”. Ne deriva il compito del Comitato Nazionale per la Biosicurezza: “Il vostro compito – spiega il Papa – è non solo quello di promuovere lo sviluppo armonico ed integrato della ricerca scientifica e tecnologica che riguarda i processi biologici della vita vegetale, animale e umana; a voi è anche chiesto di prevedere e prevenire le conseguenze negative che può provocare un uso distorto delle conoscenze e delle capacità di manipolazione della vita”.
Ecco allora che è “un cardine imprescindibile dell’agire dell’umano” il “principio di responsabilità”, perché “le tecnologie, ancora più delle scienze, mettono nelle mani dell’uomo un potere enorme e crescente”.
Rischio che accresce quando si crea un intreccio tra potere tecnologico e potere economico, in questo caso – rileva il Pontefice – “gli interessi possono condizionare gli stili di vita e gli orientamenti sociali nella direzione del profitto di certi gruppi industriali e commerciali, a detrimento delle popolazioni e delle nazioni più povere”. Ciò che chiede Francesco è dunque “umiltà, coraggio e apertura al confronto tra le diverse posizioni” per “giungere a un’armonica composizione delle diverse istanze scientifiche, produttive, etiche, sociali, economiche e politiche”.
A conclusione del suo intervento, il Santo Padre sottolinea che “le scienze e le tecnologie sono fatte per l’uomo e per il mondo, non l’uomo e il mondo per le scienze e le tecnologie”. L’appello è quindi affinché “esse siano al servizio di una vita dignitosa e sana per tutti, nel presente e nel futuro, e rendano la nostra casa comune più abitabile e solidale, più curata e custodita”. Infine, c’è spazio anche per un incoraggiamento ai membri del Comitato per “avviare e sostenere processi di consenso tra gli scienziati, i tecnologi, gli imprenditori e i rappresentanti delle Istituzioni, e per individuare strategie di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle questioni poste dagli sviluppi delle scienze della vita e delle biotecnologie”.

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Federico Cenci

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