Lettura
«Quella donna rappresenta tutti noi, che siamo peccatori, cioè adulteri davanti a Dio, traditori della sua fedeltà. Dio non ci inchioda al nostro peccato, non ci identifica con il male che abbiamo commesso. Abbiamo un nome e Dio non identifica questo nome con il peccato che abbiamo commesso. Ci vuole liberare, e vuole che anche noi lo vogliamo insieme con Lui. Vuole che la nostra libertà si converta dal male al bene, e questo è possibile – è possibile! – con la sua grazia» (papa Francesco, Angelus, 13 marzo 2016).
Meditazione
Quest’oggi Gesù, salvando la donna adultera dal giudizio degli uomini, ci conduce a riflettere seriamente sul fatto che la condizione di peccatore riguarda tutti gli uomini: nessuno di fronte a Dio è giusto. Giovanni ci invita a riflettere molto seriamente su questa nostra condizione; e, per facilitare questa riflessione egli introduce alcuni elementi che ci potranno guidare sulla strada della nostra conversione. L’episodio del perdono dell’adultera si svolge nel tempio, luogo deputato all’adorazione di Dio, ma prima Gesù si era recato presso l’Orto degli Ulivi, che più tardi sarà lo scenario della sua agonia. Attraverso questo movimento, Giovanni segnala una verità importante: Gesù è disposto a prendere su di sé il peccato dell’adultera, la quale sarà così perdonata per essere “trasformata”, e “non trasformata” per essere perdonata. L’intervento di Cristo ha lo scopo di rimettere la donna peccatrice in carreggiata per un compito sempre nuovo. Il secondo aspetto che l’evangelista mette in evidenza è che il giudizio sul peccatore spetta a Dio, mentre quello sul peccato spetta all’uomo assieme a Dio. Ci è concesso di riconoscere il male che abbiamo compiuto, ma non ci è concesso di giudicare il peccatore; il giudizio di Dio, infatti, non è mai una condanna del peccatore, mentre l’uomo che presume di essere giusto davanti a Dio si trasforma spesso in un giudice implacabile che, anziché risollevare il peccatore lo schiaccia sotto il peso di un ingiusto giudizio. Oggi Giovanni ci invita ad essere misericordiosi come misericordioso è il Figlio. È questo è possibile solo se impariamo a accogliere come un dono di grazia per la Chiesa la conversione del peccatore. Ricordiamoci di un passo della preghiera che Gesù ci ha insegnato: “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Vale a dire: rendici la grazia di comportarci verso i fratelli peccatori così come tu stesso ti comporti verso il nostro peccato.
Preghiera:
Padre onnipotente, rendi sincere e nitide le coscienze dei tuoi figli che hanno peccato contro di te, vinci con la tua morte la tristezza mortale della nostra colpa e colmaci della gioia della tua grazia.
Agire:
Oggi impariamo a perdonare di cuore coloro che ci faranno soffrire dicendo: «Poiché, o Signore, tu non hai condannato il mio fratello, neppure io lo condannerò».
Meditazione del giorno a cura di Don Emilio Bettini, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Tu che ne dici? – Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di lunedì 3 aprile 2017