Daily meditation on the Gospel

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Il primo di tutti i comandamenti — Meditazione quotidiana

Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 24 Marzo 2017

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Lettura
La risposta dello scriba è saggia, ma ha già ridotto la forza della risposta di Gesù, fondata sul Comandamento, in un’affermazione più razionale ed astratta. Gesù pone sempre un possessivo: con il Signore Dio, cuore, anima, mente, forza, prossimo. Infine, stimola la risposta personalissima: te stesso. Lo scriba non solo tralascia il rapporto personale – il Signore Dio diventa Egli –, non solo omette il possessivo generalizzando e quindi evitando il coinvolgimento, ma unifica anima e mente nella sola intelligenza. Non è poco, poiché il Comandamento, per essere compreso con intelligenza, deve essere aspirato nell’anima e restare presente nella mente.
Meditazione
Ci saremmo aspettati che alla saggezza dello scriba Gesù rispondesse: “non sei lontano dal Signore tuo Dio”, “non sei lontano dal tuo prossimo”, ma no: “non sei lontano dal regno di Dio”! Nel Vangelo di Marco il regno di Dio è il punto di partenza, solo l’inizio della predicazione e, quindi, l’inizio del cammino (Mc 1,15). Lasciando da parte il fatto che come scriba avrebbe dovuto conoscere la risposta, la sua saggezza lo pone ancora al di qua dell’inizio, nel senso non teorico ma operativo! Per un discernimento serio, così come Ignazio dà valore al principio e fondamento. Vediamo di capire. Normalmente, al mattino, quando ci alziamo, sappiamo già cosa fare; magari ci abbiamo pensato la sera prima, facendoci un’idea sufficientemente chiara di occupazioni e problemi, ma conosciamo veramente da dove iniziare, come dare inizio? Questo non soltanto un giorno, ma ogni giorno, feriale o festivo, pieno di impegni o vuoto, nella salute e nella malattia, col giusto umore o nella tensione, con la voglia di pregare o l’aridità nel cuore! Deve esistere un principio che valga sempre, nonostante tutto e prima di tutto. Questa è la posta in gioco che permette di fuggire la dispersione come l’affanno, l’iperattivismo come la pigrizia o la depressione. Gesù offre alla samaritana questo nuovo inizio nel dono di Dio, simbolizzato dall’acqua. Questa donna che aveva più volte tentato di ricominciare con diverse relazioni di uomini, e che ogni giorno doveva riprendere il cammino verso il pozzo per dissetare se stessa e la famiglia, ci rappresenta tutti nella inconcludenza quotidiana che attende di essere guarita. Se Gesù e la sua Parola non sono il nostro inizio, sempre, non andremo mai veramente da nessuna parte.
Preghiera
Padre, vuoi essere amato come tu ci ami e noi dovremmo mettere in gioco tutta la nostra persona: cuore, anima, mente, forza; ma noi amiamo solo noi stessi e chiamiamo “dio nostro” l’opera delle nostre mani; facci rivivere e donaci l’intelligenza dello Spirito per comprendere le tue vie e seguire Gesù.
Agire
Mi impegnerò per capire quali realtà io chiami “dio mio” – ad esempio il benessere, la sicurezza economica, la stima degli altri –, per tornare ad amare le cose del Padre.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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