Lettura
Il Vangelo di ieri ci ha indicato i consigli di Gesù sulla relazione tra adulti e bambini, tra i grandi e i piccoli della società. Il Vangelo di oggi consiglia su come deve essere la relazione tra uomo e donna, tra moglie e marito. Siamo al di là del Giordano, molta è la folla che accorreva da Gesù. Il tutto prende l’avvio dalla domanda posta dai farisei: se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.
Meditazione
La domanda è posta con malizia, l’intento è mettere Gesù alla prova: “È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”. Evidentemente, già sapevano che Gesù aveva un’opinione diversa dalla loro, poiché se non fosse stato così, i farisei non l’avrebbero interrogato su questo tema. Gesù invece di rispondere, pone una domanda: “Cosa vi ha ordinato Mosè?”. La legge permetteva all’uomo di scrivere una lettera di divorzio, e di ripudiare sua moglie. L’uomo poteva ripudiare la propria moglie, ma la moglie non aveva lo stesso diritto. Gesù spiega che Mosè agì così per la durezza di cuore della gente, ma che l’intenzione di Dio era diversa quando creò l’essere umano. Gesù rinvia al progetto del Creatore e nega all’uomo il diritto di ripudiare sua moglie e, allo stesso tempo, afferma l’uguaglianza, la medesima dignità tra i due. Questo colpisce i discepoli, che, a casa, ritornano sulla questione; tanto che Matteo aggiunge un commento dei discepoli su questo punto: “Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. Essi rivelano che sono figli del proprio tempo, cioè della mentalità maschilista dell’epoca. Gesù continua la sua istruzione: non può lasciare spazio a fraintendimenti sulla qualità e la natura di una così grande relazione, ed afferma che ci sono solo tre casi in cui si permette ad una persona di non sposarsi: “Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti, vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”. Sia il matrimonio che il celibato devono essere vissuti al servizio del Regno, e non al servizio del proprio egoismo.
Preghiera
Padre nostro, rendi solide le nostre famiglie, rinsalda i rapporti tra i coniugi, oggi sempre più fragili, attraverso una maggiore comprensione, il perdono reciproco e l’Amore, elemento fondamentale che tutto unisce e rafforza.
Agire
Non andrò a dormire se prima non mi sarò riconciliato, se necessario, con il mio coniuge, anche se presumo di essere nella ragione.
Meditazione del giorno a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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La malizia cieca — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Venerdì 24 Febbraio, Feria della VII settimana del Tempo Ordinario