Lettura
Il Vangelo di oggi ci racconta della guarigione di un cieco. L’evangelista Marco la inserisce all’inizio di un lungo discorso di Gesù ai suoi discepoli, che a sua volta termina con il racconto di un’altra guarigione di un cieco. Per l’evangelista, il vero cieco è chi non comprende il messaggio del Maestro, quando annuncia la sua passione e morte; è il caso di Pietro e degli altri discepoli, ma è anche il nostro caso, nel momento in cui rifiutiamo la nostra passione per inseguire il nostro orgoglio.
Meditazione
Quello che subito ci meraviglia di questa guarigione che ci viene raccontata, è che avviene in due momenti. Marco usa questo racconto di guarigione come metafora per esprimere la cecità dei discepoli rispetto allo sguardo divino della missione del messia atteso. Un miracolo che ha bisogno di più tappe per avverarsi. Sembra che l’evangelista sottolinei la grande difficoltà che Gesù incontra nel donare lo sguardo di Dio circa la sua obbedienza totale al Padre. Un messia crocifisso era impensabile per gli ebrei: essi attendevano un liberatore che li riscattasse dal giogo dei romani, tanto più che la Legge affermava che tutti i crocifissi dovevano essere considerati maledetti da Dio. La scena: un cieco viene condotto dal Maestro, chiedendone la guarigione. Gesù si prodiga, ma non come la folla si aspetta. Egli si allontana dal clamore, esce dal villaggio; il gesto di Gesù per operare la guarigione non prevede solo la Parola, ma implica l’utilizzo della saliva e del toccare. Nonostante ciò, il povero non guarisce subito, ma resta ancora per un po’ nella sua condizione di non saper distinguere perfettamente. Il Maestro sembra dover ripetere l’atto del ri-creare per poter donare ai suoi discepoli lo sguardo nuovo con cui poter vedere e saper distinguere la sapienza divina nello scandalo della croce. Scandalo che, per primi, provano gli apostoli, i quali vogliono seguire non un messia sofferente e obbediente al Padre, ma uno glorioso, che realizzi le proprie aspettative di potere. Lo sfondo sul quale viene operata la guarigione è quello del cammino verso Gerusalemme, dove Gesù troverà ad attenderlo la salita del Calvario, e dove il discepolo è chiamato a seguire il Maestro.
Preghiera
Donaci, Signore, la capacità di saper guardare e scorgere le tue meraviglie, concedici di ricercarle con semplicità ed umiltà. Rendici docili alla tua azione, per aderire sempre più alla salvezza che ci doni.
Agire
Affiderò al Signore tutte le mie paure e confiderò in ogni sua azione.
Meditazione del giorno a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Lo sguardo ri-creativo — Meditazione quotidiana
Meditazione della Parola di Dio di Mercoledì 15 Febbraio – Feria della VI settimana del Tempo Ordinario