Daily meditation on the Gospel

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La missione della comunità

Meditazione della Parola di Dio di Domenica 5 febbraio – V Domenica del Tempo Ordinario

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Lettura
Il brano di oggi ci dona un’importante istruzione sulla missione della comunità. Matteo scrive anche per rispondere al disagio in cui venivano a trovarsi coloro che, avendo accolto l’annuncio del Risorto, si trovavano pian piano esclusi dalle comunità ebraiche. La testimonianza diventa, allora come ora, decisiva per esprimere la fede nel Risorto. Nel riportare le parole di Gesù, l’evangelista offre la possibilità di restare fedeli alla Parola di vita.
Meditazione
La pericope ci offre tre immagini: il sale, la luce, la città, per qualificare e la comunità dei credenti e il discepolo. È il Cristo stesso a qualificare i suoi discepoli come sale. Il sale è impiegato per dare sapore al cibo, per conservare e per purificare, perciò è anche simbolo dei valori duraturi, è simbolo di sapienza. Ma è lo stesso Gesù ad avvertire che, nonostante abbia grandi proprietà, il sale può essere reso inutile: così può accadere a quella comunità o a quel discepolo che si allontana dalla Parola. Senza la sapienza che ci viene dall’accogliere e seguire Cristo, si diventa inconcludenti, si annuncia e si testimonia altro. La luce, nel Nuovo Testamento, è una delle immagini più evocative e potenti che indicano il Risorto, e i fedeli sono invitati a restare in comunione con il Cristo per essere essi stessi possibilità di luce per gli uomini di buona volontà, che attendono o cercano la salvezza: «Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli». Ci viene infine proposta la terza immagine, la città collocata sul monte, che negli uditori del tempo rievoca Gerusalemme, e che proietta il discepolo e la comunità dei credenti del Cristo a pensarsi come nuova Città Santa, chiamata a realizzare una vita nuova in Cristo. È l’evangelista stesso a suggerirci che il sapore e la luce di Cristo e del Vangelo arrivano al mondo tramite discepoli capaci di essere testimoni credibili, e colloca nella preghiera la forza da cui attingere tale capacità, attraverso l’appellativo “Padre vostro che è nei cieli”, che è un tipico modo ebraico di rivolgersi a Dio nella preghiera.
Preghiera
Il tuo amore, Signore, è da sempre, per quelli che ti temono, e la tua giustizia per quelli che custodiscono la sua alleanza, rendici sale con la forza della tua parola, luce di speranza e testimoni sicuri del tuo amore.
Agire
Oggi mediterò l’inno alla carità di san Paolo.
Meditazione del giorno a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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