Lettura
L’evangelista colloca la scena: è sabato e siamo nella sinagoga di Nazaret. Le figure: Gesù, i suoi discepoli, i compaesani. L’annuncio del Regno dovrebbe essere più facile, data la familiarità con le persone, eppure non è così; si presume di conoscere, ma è la presunzione a rendere estranei. Ci si illude di condividere luoghi ed eventi, ma si è bloccati tra le mura aride del pregiudizio. La meraviglia è costatazione amara: proprio i “vicini” sono i più lontani.
Meditazione
Gesù insegna nella sinagoga di Nazaret, la sua patria. Lo fa in giorno di sabato, giorno di lode e di riposo, per ammirare le meraviglie del Signore. Proprio i “suoi”, imbevuti di pregiudizi, non sono capaci di accogliere la meraviglia, che viene loro donata, attraverso la familiarità e la presenza del Cristo. Si meravigliano, sì, ma si scandalizzano! Come può essere che Gesù, “il falegname”, abbia una tale sapienza? La loro meraviglia si trasforma in scandalo, perché alimentata dall’ombra della presunzione di chi sa delle cose della vita, di chi ha raggiunto obiettivi di prosperità, e non ha certo bisogno di altra luce per vedere e sentire la bellezza della vita. Si chiudono allo stupore, non vanno oltre l’emozione, anzi, bloccano ogni agire, diventano sordi e ciechi e non riescono a cogliere la Meraviglia di Dio che si manifesta a loro. Restano stupiti, ma non si convertono. “È il figlio del falegname, è il figlio di Maria, noi sappiamo chi è, conosciamo i suoi, non abbiamo nulla da imparare da Lui, ma chi vuole incantare…”; è il mormorio del cuore sincronizzato dal pregiudizio, che rende morti a qualsiasi novità. Quale parola, quale segno è efficace dinanzi al pregiudizio? Lo stesso Gesù ne resta sorpreso e deve fare l’amara costatazione che è cieco e sordo chi si ostina a non voler vedere e sentire, perché “già sa”! La meraviglia? È che tale ostinazione non impedisce a Gesù di continuare la sua opera; prende atto del loro atteggiamento, ma continua la missione per cui è stato mandato: impone le sue mani e guarisce chi lo accoglie, fa della meraviglia il trampolino di lancio, l’occasione per aprirsi e accrescere quella conoscenza di sé che porta ad avere fede nella sua parola di vita, nella sua Persona. A Nazaret Gesù annunzia le meraviglie del Padre: i suoi non si rendono capaci di accogliere il sabato della meraviglia di Dio, perché impregnati fino al midollo delle loro convinzioni e dei propri pregiudizi.
Preghiera
Rendimi capace di meraviglia, Signore, liberami dalla cecità del pregiudizio. Convertimi a te, dona luce alla mente, perché possa cogliere la tua novità che opera nella storia. Dilata il cuore, perché possa battere insieme al tuo e aprirsi alla grandezza del tuo amore. Dirigi le mie passioni, affinché possa prendere parte alla costruzione del Regno.
Agire
Oggi dedicherò più tempo alla preghiera e alla meditazione della Parola di Dio.
Meditazione del giorno a cura di don Donatello Camilli, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Un cuore indurito
Meditazione della Parola di Dio di mercoledì 1 febbraio – Feria della IV settimana del T.O.