28 operatori pastorali cattolici sono stati uccisi in tutto il mondo nel corso del 2016. Lo riferisce il rapporto dell’agenzia Fides, che registra peraltro, tre le vittime, 9 religiose, più del doppio rispetto al 2015.
Complessivamente i missionari assassinati nel corso dell’anno sono 14 sacerdoti, 9 religiose, 1 seminarista e 4 laici. Il funesto record è detenuto dall’America, con 12 vittime (9 sacerdoti e 3 suore), seguita dall’Africa con 8 (3 sacerdoti, 2 suore, 1 seminarista, 2 laici), l’Asia con 7 (1 sacerdote, 4 suore, 2 laici), mentre in Europa è stato ucciso un sacerdote [padre Jacques Hamel (nella foto), sgozzato lo scorso luglio nella sua parrocchia in Normandia da un estremista islamico].
Come sottolinea il rapporto di Fides, pressoché tutti gli operatori pastorali uccisi avevano denunciato episodi di corruzione, sfruttamento, povertà ed altre ingiustizie nei territori di loro competenza. Alcuni di loro sono stati vittima delle stesse persone che stavano aiutando a tornare ad una vita normale.
Oltre alle vittime, il rapporto accenna agli scomparsi o ai rapiti, tra i quali spicca la vicenda di padre José Luis Sánchez Ruiz, sequestrato e poi rilasciato con evidenti “segni di tortura” nella diocesi di Andres Tuxtla (Veracruz, Messico).
“Non viene usato di proposito il termine ‘martiri’, se non nel suo significato etimologico di ‘testimoni’, per non entrare in merito al giudizio che la Chiesa potrà eventualmente dare su alcuni di loro, e anche per la scarsità di notizie che si riescono a raccogliere sulla loro vita e sulle circostanze della morte”, precisa infine Fides.
Foto: Aiuto alla Chiesa che Soffre
Persecuzione cristiani: 28 operatori pastorali uccisi nel 2016
Il record delle vittime in America Latina. Più che raddoppiato il numero delle suore