Lettura
Anche il brano di oggi ha come scenario Gerusalemme e, in essa, il Tempio. Sono passati dodici anni, e Gesù ha raggiunto l’età per essere inserito a pieno nel popolo di Israele, con un rito, ancora oggi celebrato, in cui l’adolescente dà prova di saper leggere il testo sacro. È una sorta di rito di iniziazione accompagnato da inni, da regali e da un’atmosfera di festa. Per la famiglia di Gesù la festa dura poco, perché la scomparsa del Figlio dalla carovana getta nell’angoscia i genitori.
Meditazione
Con il brano dello smarrimento e ritrovamento di Gesù nel Tempio, celebriamo la festa della Santa Famiglia di Nazaret. Non ci viene proposto uno dei tanti quadri della Sacra Famiglia con Maria, Giuseppe e il Bambino, ma il racconto di un giorno di dolore. Ogni coppia ed ogni famiglia è esposta al rischio dello smarrimento dell’altro, a un momento o periodo di disattenzione che pone dinnanzi al dramma dell’assenza. I genitori prima di addormentarsi passano nella stanza dei figli (lo fanno ancora?) per uno sguardo, dolce come una carezza, ma anche per sincerarsi che siano a letto, addormentati, sereni, che non si siano smarriti. E al mattino, quando aprono gli occhi, guardano il posto dell’altro coniuge per sincerarsi che ancora ci sia, che non sia “partito all’alba verso un’altra vita”, come cantava Fiorella Mannoia. La famiglia è un reticolo di sguardi, un ricamo di occhi che si incontrano, si sorridono, interrogano, scrutano, chiedono, danno, accarezzano. A volte ci si distrae un attimo e il marito è cambiato, il figlio è diventato adolescente e guarda volentieri fuori del nido, smanetta con il cellulare sotto la tovaglia quando siamo a tavola. Basta un momento e corriamo il rischio di perderci, di non riconoscerci più, di uscire da una porta che ci porta lontano. L’angoscia per l’assenza ci serra la gola, il posto vuoto a tavola o a letto ci fa venire crisi di panico, “L’utente non è raggiungibile” ci fa sentire un vuoto allo stomaco e la percezione dell’irreparabile. Capita, è successo anche alla famiglia di Nazaret che oggi guardiamo come modello. L’importante è non perdersi d’animo e mettersi alla ricerca dell’altro con la disponibilità a riconoscere in lui il mistero che sempre si accompagna alla scoperta o riscoperta dell’alterità.
Preghiera:
Donaci, Padre, la disponibilità ad uscire dal rancore, per metterci a cercare chi abbiamo smarrito perché distratti dalla vita e dalle sue mille incombenze. Liberaci dall’illusione che possiamo portare la foto della nostra famiglia nel portafoglio per essere al sicuro, perché tutti, genitori e figli, mariti e mogli, siamo in continua crescita e, dunque, in continua, sempre nuova interazione. Donaci il coraggio della ricerca e la pazienza dell’attesa.
Agire:
Ci siamo incontrati veramente come famiglia in questo Natale? Stasera organizzo un momento di festa per ritrovarci e raccontarci.
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Meditazione del giorno a cura di mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it
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Amare è cercarsi
Meditazione della Parola di Dio di venerdì 30 dicembre – Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, Festa