Nemorino sente ripetere con frequenza che, quando fa una domanda, il suo discorso risulta fuori contesto. Del resto, soffre da tempo una cocleopatia degenerativa che gli toglie progressivamente la capacità uditiva. È il motivo per cui non riesce, come tanto vorrebbe, a inserirsi nel contesto dei discorsi che si fanno tra i suoi amici.
Finalmente, anche per non far la fine del misantropo, si è deciso a ricorrere ad apparecchi acustici che gli consentono di udire perfettamente il soggetto e il predicato e il complemento oggetto di chi conversa accanto a lui.
Allora ogni suo intervento non solo è consono al contesto del dialogo in cui è immerso, ma risulta assennato. Perfino ogni suo silenzio risulta eloquente.
Se prima, come sordastro, si sentiva tagliato fuori, ora sa essere non solo conseguente nelle sue domande, ma ciò che maggiormente lo fa protagonista è che con la saggezza delle sue risposte offre alla comunità l’apporto convincente e arricchente.
Nella sua comunità anche il rapporto è maturato, perché nei periodi in cui non funzionano gli apparecchi acustici, i suoi compagni lo amano tanto da risparmiargli la normale umiliazione del sordo. Mettendo in atto l’espressività mimica del volto e la chiara articolazione della voce esaltano tutta la propria arte della comunicazione.
Allora la sordità vera, come ogni ascolto profondo, ha la sua origine non dalle orecchie, ma dal cuore.
Nel dialogo, se domina il cuore, ogni sordo comprende e ogni voce sa farsi ascoltare.
Ciao da p. Andrea
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Il cuore sa parlare
La sordità vera, come ogni ascolto profondo, ha la sua origine non dalle orecchie, ma dall’anima