Quella messa di suffragio non s’ha da fare. È stato molto determinato il diktat dell’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Francesco Cacucci, nei confronti di un parroco in procinto di celebrare in memoria di un noto malavitoso, con tanto di manifesto funebre, che invitava i fedeli alla funzione.
Rocco Sollecito, esponente di spicco del crimine organizzato nel Sud Italia, operativo in Canada, era stato assassinato sette mesi fa. Don Michele delle Foglie, parroco di Grumo Appula, paese d’origine del boss, aveva disposto la messa per Sollecito per le 18.30 di oggi nella chiesa madre della località pugliese.
Nel manifesto funebre recava l’immagine del defunto affianco a quella di una Madonna con il Bambino e la seguente frase: “Il Parroco Don Michele Delle Foglie, spiritualmente unito ai familiari residenti in Canada e con il figlio Franco, venuto in visita nella nostra cittadina, invita la comunità dei fedeli alla celebrazione di una Santa Messa, in memoria del loro congiunto Rocco Sollecito”. L’avviso specificava poi che la celebrazione eucaristica, nel settimo anniversario della dipartita di Sollecito, sarebbe stata preceduta dalla preghiera del rosario.
Prima ancora dell’intervento del vescovo, era stata la Questura di Bari a vietare la messa alle 18.30, consentendo però di anticiparla alle 6 del mattino, per motivi di ordine e di sicurezza. Nemmeno questa celebrazione, tuttavia, ha avuto luogo.
In una lettera a don Delle Foglie, diffusa poi a mezzo stampa, monsignor Cacucci informava il parroco di Grumo Appula di aver saputo della sua decisione di celebrare la messa di suffragio per il boss all’ora tardo pomeridiana stabilita.
Inoltre, il presule ricorda di essere al corrente di un altro episodio: già in data 4 giugno 2016, don Delle Foglie aveva annunciato una messa di suffragio per Sollecito “in forma pubblica e solenne” e, anche in quell’occasione, il questore ne aveva vietato la celebrazione.
In questi giorni, la Questura ha nuovamente informato monsignor Cacucci della messa per il boss prevista per oggi, per la quale, in caso di celebrazione, ricorda il vescovo nella lettera, sarebbero state “previste anche conseguenze di ordine penale”.
“Stante il profilo giuridico appena richiamato – prosegue Cacucci, rivolto al parroco di Grumo Appula – evidenzio il grave scandalo che questa tua decisione, presa peraltro in modo arbitrario e senza consultare l’Ordinario Diocesano, sta provocando”.
Alla luce della “gravità della situazione creatasi”, per evitare “grave pregiudizio per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”, e dovendo “tutelare la dignità della Sacra Celebrazione Eucaristica”, monsignor Cacucci ha formalmente vietato la celebrazione della messa alle 18.30 di oggi.
“Ti rendo noto che, nel caso in cui non ti atterrai a questa mia decisione, sarò costretto ad assumere i provvedimenti disciplinari previsti dalle norme giuridiche vigenti – prosegue il vescovo nella sua lettera di monito -. Sono certo che ti atterrai a quanto ho disposto e ti chiedo di non prendere iniziative per il futuro, senza il mio consenso”.
Bari: vescovo e questore vietano messa di suffragio per il boss
Il parroco di Grumo Appula diffidato dal celebrare per motivi di ordine e di sicurezza